La Stampa, 2 aprile 2019
Raffaella Carrà torna come intervistatrice
Correva l’anno 2017, estate torrida e Stefano Coletta, appena insediato direttore a Rai 3, assisteva alla dipartita professionale dei gioielli della rete. Via Gabanelli, via Fazio, via Gazebo con Zoro. Che fare? Oltre ai 35 titoli nuovi ci voleva il volto che per lui rispondeva a un nome: Raffaella Carrà. In video (non in un talent) ma in un programma pop nel quale «la pazza sulla terrazza» si sentisse al centro di un racconto condiviso con ospiti.
Dopo un tira e molla sfinente ai limiti dello stalking, Raffaella si piega a un format spagnolo per sei puntate di interviste, A raccontare comincia tu, prodotto dalla Rai in collaborazione con Ballandi Arts, in onda da giovedì in prima serata su Rai 3. Subito, nel promo e nella prima puntata, Raffaella si gioca l’asso di cuori, Fiorello: «Per me questa è una prova molto dura e, sinceramente, non sentivo il bisogno di tornare in tv - esordisce Carrà - i racconti che facevo a Carramba erano diversi, finalizzati a un ricongiungimento. Io di Fiorello non sapevo niente. Ci siamo visti e poi abbiamo chiacchierato a via Teulada che è un po’ casa di tutti e due, dove abbiamo fatto il tuca-tuca dei pensionati, seduti sul divano».
Da Muti alla Loren
Perché l’idea è appunto quella di farsi aprire il cuore, l’anima e potendo anche casa o un posto caro. «Intervistare Riccardo Muti per me che considero la musica classica il top è stato da brivido. Ho conosciuto Cristina, la moglie, con i capelli blu e una passione per i rappers. Ma ho sbagliato. Di solito non voglio incontrare i personaggi prima della registrazione. Così non inquino la curiosità. Invece ero troppo emozionata».
Con Sophia Loren è stato un gioco d’amiche: «La inseguivo da 40 anni. Mi ha ricevuto a Ginevra. Le ho domandato tutto su Cary Grant di cui lei aveva parlato nel suo libro. Niente. Mi sfuggiva. L’ho molto sgridata fino a farmi dire: E mo’ c’appiccicammo?».
E Paolo Sorrentino che ha usato ne La grande bellezza la sua canzone. «Ho sgridato anche lui, con tutti quei drogati e allucinati ci metti me? Anche se quel remix di Bob Sinclar è andato benissimo. Mi ha fatto andare sul set del suo nuovo film sul Papa e mi ha fatto dire “action”. Bello. E ancora il calciatore della Juventus Leonardo Bonucci».
Lei avrebbe voluto Cristiano Ronaldo ma sarebbe stato troppo caro. «Però Bonucci è stato molto carino con me. Sono andata a conoscerlo dove si allena nel campo di Continassa. Grande emozione per me che sono juventina da quando avevo 12 anni». E dulcis in fundo, Maria De Filippi: «Se avessi partorito a 16 anni avrei una figlia della sua età. Ancora la devo incontrare però già mi piace. Ma non è come si vocifera che poi andrò ad Amici. Non voglio più fare show, ci ho consumato una vita. Le ho anche detto in tutta sincerità che non vedo Uomini e donne, lo trovo maschilista e i troni non mi appartengono». Che cosa le piace? «Che si condividano idee e ricordi, come qui con materiale di repertorio tanto per entrare in argomento».
«Non è uno show buonista»
Un elenco di ospiti e qualche no doloroso: «Mi sarebbe piaciuto avere Benigni, ci saremmo divertiti ma non ha voluto perché sta girando Pinocchio. A Mina non l’ho neanche chiesto, un’artista che ha deciso di non più apparire mi avrebbe certamente detto di no e non volevo metterla in imbarazzo». Qualche rimpianto comunque resta: «Che non mi abbiano più proposto di fare Carramba mi è molto dispiaciuto e non ho mai capito il perché. Era andato benissimo e avremmo potuto fare dell’altro. Oggi viviamo un momento di spostamenti al contrario, dovremmo dare un’apertura ai tanti migranti che cercano pace. Io ho raccontato di persone che erano andate via per trovare lavoro. Storie vere, sofferenza pura. Di contro ho avuto momenti televisivi straordinari, Corrado, Mina, l’America, Pronto Raffaella che ha acceso un orario mai sfruttato prima».
Con qualcuno degli intervistati ha avuto un feeling maggiore? «Ho notato che tutti, tranne la De Filippi, hanno avuto problemi con i genitori. La mamma di Muti era severissima ma è stata la chiave del suo successo. Anche mia madre mi teneva con i piedi per terra. Sofia mi chiama sorellina». Tutto idillio. «Ma non è un programma buonista, non faccio sconti anche se ho toccato intimità mai sondate prima». Non un politico però: «Perché ci sono le europee. Ma spetta che finiscano...».