La Stampa, 1 aprile 2019
Intervista a Carlo Freccero
Carlo Freccero non crede nella Rai sovranista, nelle dietrologie e nell’interpretazione dei sogni. Il direttore “supplente” di Raidue come lui stesso si definisce, ha come unico dio la verità dei fatti. Numero uno, non è vero che abbia avuto attriti con l’ad della Rai Salini e neppure che si sia sentito da lui abbandonato. Numero due, non è vero che il crollo degli ascolti abbia travolto i suoi programmi. Per amor di verità ammette qualche problemino ma tiene a precisare che la sua rete è in crescita d’ascolti. In questi giorni è a Torino per presentare un libro, «Tv fata o strega?» per le edizioni del Gruppo Abele a favore di Don Ciotti e per il Festival della Democrazia. E, ironia della sorte, gli è toccato confrontarsi sul tema della fake news.
Freccero, restando in argomento, quanto era “fake” la notizia che lei si era scagliato in Vigilanza contro Vespa colpevole di condizionare i palinsesti di tutta la Rai?
«Vespa io l’ho difeso quando ero in Cda. Credo solo che si possano programmare su altre reti diverse tipologie di programmi. Lui fa politica e infotainment. Perché io non posso avere una trasmissione di inchieste o di economia allo stesso orario?».
Perché si insiste su Raidue in calo di audience se lei giura il contrario?
«Da 40 anni mi occupo di ascolti, so quel che dico. Dal Festival di Sanremo in poi gli ascolti complessivi della rete, rispetto allo stesso periodo del 2018, sono aumentati. Nella fascia 21,30/22,30, fascia pregiata dal punto di vista pubblicitario, siamo al +1,59% di share».
Lei conosce bene l’Ad Salini. Sono fake news quelle che lo danno sempre più isolato, appeso alle elezioni europee?
«Sono convinto che dopo le elezioni europee cambierà tanto. Ma non sarà la politica a influenzare la Rai, piuttosto sarà il modello culturale, strutturale e organizzativo che Salini ha messo in piedi, approvato dal Cda, che cambierà la Rai e questo metterà in secondo piano l’assetto politico perché ancora più innovativo. Una rivoluzione che non a caso partirà proprio dopo le elezioni europee».
Ma se le elezioni dovessero portare a uno stravolgimento degli equilibri politici in Rai cambierebbero anche i vertici come sempre accade...
«Salvini è furbo, non vorrà fare la parte di Berlusconi che caccia la gente. Terrà Salini anche perché fino ad oggi si è solo parlato di sistema organizzativo e non ancora di informazione».
Lei è stato molto attaccato dalla Lega.
«Lo trovo normale, sono buffetti a confronto di quanto fece Berlusconi durante la mia prima direzione di Raidue».
La si attacca anche sul flop di “Popolo sovrano” che lei ha sospeso.
«Lì ho fatto due errori, di programmazione e di arroganza. Ma Sortino sarà autore di un nuovo programma “Vero o falso” di approfondimento su inchieste che nascono dal web, a maggio. Con “Povera Italia” e la nuova collocazione al lunedì puntiamo al 5%».
Luttazzi? Dopo averne annunciato il rientro lo ha escluso.
«Ho appuntamento telefonico con Luttazzi lunedì. Sto pensando a uno show di satira di 50 minuti ma devo prima parlarne con lui».
Invece da mercoledì parte «Il molo rosso», titolo italiano della serie «El Embarcadero», la nuova serie di Alex Pina, ideatore de «La casa di carta», un successo planetario
«La tedesca Beta Film aveva acquistato i diritti per l’Europa di El Embarcadero e io non me lo sono fatto scappare. Il Molo del titolo è simbolico. Qui è tutta una simbologia. Mentre per La Casa di carta il tema era il denaro, qui, il suo seguito ideale, è il sesso. Tutto è molto sensuale, un uomo dalla doppia vita, un suicidio che non si capisce bene, il triangolo amoroso che vince su tutto e l’erotismo che trionfa. Ecco l’amore senza vincoli. Una prima serata di prestigio».
Il suo mandato scadrà il 28 novembre...
«E io ho già tutto pronto. La mia nuova squadra scenderà in campo a ottobre e lì si vedrà la mia rivoluzione, giocatori miei e sette serate di inediti».
Magari la rinnovano...
«Non possono per legge».
Un nome per il dopo Freccero?
«Freccero».