la Repubblica, 1 aprile 2019
L’editore blocca l’ultimo noir di Battisti
Il romanzo era pronto, doveva essere pubblicato a ottobre, titolo provvisorio” Chilometro Zero”. Un giallo che parte dalla scomparsa di un uomo e si dipana su più livelli, con incursioni nel passato coloniale del Brasile. Durante l’ultimo periodo di latitanza, Cesare Battisti ha ricominciato a scrivere. E voleva fare un ritorno letterario in grande stile. Se non ci fosse stata la sua improvvisa confessione davanti al pm Alberto Nobili, l’editore francese Le Seuil aveva già deciso di mandare in libreria il noir, nonostante lo spettacolare arresto in Bolivia e l’estradizione verso l’Italia. La pubblicazione è stata fermata in extremis dopo che Battisti ha ammesso di essere responsabile di quattro omicidi, una realtà giudiziaria scritta nelle sentenze a cui tanti intellettuali Oltralpe non hanno finora mai voluto credere.
«È stato uno choc scoprire la notizia della sua confessione», spiega Gwenaëlle Denoyers, direttrice della collezione” Cadre Noir” di Le Seuil che aveva ricevuto qualche mese fa il manoscritto dell’ex terrorista dei Proletari armati per il comunismo ( Pac). A raccomandare l’italiano pluricondannato era stata la romanziera Fred Vargas, insieme alla sorella gemella Jo, pittrice. «Ovviamente quando ricevi un libro di Battisti non aspetti tre mesi per leggerlo», ha raccontato Denoyers a France Inter che ha svelato l’esistenza del romanzo. «Non sapevo cosa aspettarmi. L’ho letto di getto – prosegue l’editrice – sono rimasta folgorata». Rispetto ad alcuni suoi libri nei quali parlava della sua tormentata vita, in questo caso il romanzo è una finzione, anche se ambientato a Cananeia, l’isola brasiliana a 250 chilometri da San Paolo, dove il latitante si è stabilito negli ultimi anni.
Battisti è un autore con una certa notorietà Oltralpe, ha pubblicato quattordici titoli, con editori prestigiosi come Gallimard. L’ultimo libro, Face au mur,risale al 2012 ed era stato pubblicato da Flammarion, tradotto in Italia da DeriveApprodi. «Un editore non è un censore, occorre sempre separare uno scrittore dalla sua biografia», disse all’epoca Teresa Cremisi, storica editrice italiana Oltralpe che all’epoca dirigeva Flammarion. I pareri sono divisi. Secondo molti in Italia la disponibilità che l’ex terrorista dei Pac ha trovato negli ambienti letterari francesi, ultima quella di Le Seuil, dimostra quanto sia profonda l’incomprensione rispetto agli Anni di Piombo e al dolore delle famiglie delle vittime.
La confessione di Battisti rappresenta adesso una svolta anche in Francia. E ha aperto gli occhi a molti, anche se c’è chi, come Vargas, continua a sostenere Battisti. Ci sono voluti vari giorni e diversi riunioni agli editori di Le Seuil per decidere di sospendere l’uscita del nuovo romanzo. «Pubblicare un suo libro adesso sarebbe indecente», commenta Denoyers. Il direttore di Le Seuil, Adrien Bosc, preferisce parlare solo di” rinvio”, forse all’anno prossimo. «Vorrei dire – conclude l’editrice Denoyers – che è un romanzo di cui mi sono innamorata, e teniamo aperta la possibilità di pubblicarlo se ci sarà un momento più propizio».