il Giornale, 30 marzo 2019
In Germania si discute della castrazione dei porcellini
Basta torturare i porcellini: la ministra tedesca per l’Agricoltura, Julia Klöckner, ha deciso che i piccoli suini allevati in Germania debbano essere anestetizzati prima di subire la castrazione. La procedura fa sì che la carne non puzzi una volta che l’animale diventa adulto, e allo stesso tempo favorisce il suo ingrassamento.
Popolare di fatto e di partito – Klöckner è la leader della Cdu in Renania-Palatinato ed è stata a lungo considerata una possibile erede politica di Angela Merkel – la ministra ha preso la sua decisione dopo aver consultato le categorie interessate: allevatori e veterinari. La sterilizzazione dei lattonzoli non è affare da poco: con 28 milioni di capi allevati in 24mila aziende agricole, la Repubblica federale tedesca è il primo produttore di carne suina in Europa e il terzo al mondo dopo la Cina e gli Stati Uniti. Secondo le organizzazioni del settore, nel 2017 sono stati prodotti 5,5 milioni di tonnellate di carne di maiale. L’attività è concentrata in Bassa Sassonia (il Land con Hannover), nel Nord Reno-Vestfalia e in Baviera e i tedeschi sottolineano sempre l’eccellenza degli standard di qualità dei loro allevamenti. Qualità fa rima con progresso tecnologico e sanitario, e la ministra ha emanato un regolamento che imporrà agli allevatori di diminuire la sofferenza per i ben 20 milioni di porcellini che vengono castrati ogni anno. In un video passato dal primo canale della televisione pubblica tedesca si vede una veterinaria prendere un maialino e sdraiarlo ventre all’aria in una guida, alla cui estremità c’è una specie di bicchierino. Qua viene infilato il grugno dell’animale e da qua esce un gas che narcotizza il maialino per il tempo necessario all’operazione chirurgica. Oggi solo i veterinari possono narcotizzare i lattonzoli da carne ma poiché l’anestesia diventerà obbligatoria dal 2021 e il settore non può restare indietro, il regolamento proposto dalla ministra Klöckner prevede che gli allevatori seguano un corso di sei ore, un test teorico e infine una prova pratica per poter poi somministrare loro stessi l’isoflurano ai maialini, infilandoli negli evaporatori di gas. Permettere agli allevatori di anestetizzare i propri porcellini permetterebbe alle aziende di risparmiare sui veterinari mantenendo alto il ritmo produttivo.
I veterinari però non ci stanno. A cominciare dal medico degli animali che ha dimostrato alla televisione come si narcotizza un lattonzolo. Secondo il sottosegretario all’Agricoltura Onko Aeikens si tratta di procedure «altamente standardizzate e relativamente semplici», ma per la veterinaria Inge Böhne servono competenze scientifiche per valutare se un animale possa sopportare lo stress della narcosi. Il punto, poi, è anche un altro: se il ministero si è impegnato a sostenere finanziariamente le aziende obbligate a dotarsi dei costosi evaporatori, in Germania non esiste neppure un numero sufficiente di veterinari per seguire tutti gli allevamenti dal 2021. E mentre protestano per essere state spodestate, le associazioni dei veterinari ricordano che per evitare che la carne puzzi, basterebbe iniettare un inibitore degli ormoni maschili ai porcellini, evitando così di castrarli. L’ultima parola sul regolamento spetta al Bundesrat, la Camera dei Länder tedeschi. Nel frattempo AgrarHeute, giornale degli allevatori tedeschi, ricorda che, comunque vada, «l’isoflurano non porta ad una riduzione del dolore postoperatorio».