Rivista Undici, 27 marzo 2019
Vedere gli Usa allo stadio è più costoso che vedere la Francia
Gli Stati Uniti hanno pareggiato 1-1 contro il Cile, in un’amichevole giocata nello stadio della Houston Dynamo, franchigia di Mls. Due reti nei primi otto minuti di gioco, vantaggio dei padroni di casa con Pulisic e pareggio immediato di Oscar Opazo. Il risultato ha permesso alla Nazionale americana di allungare la sua striscia di imbattibilità, il nuovo ct Berhalter si è insediato a dicembre e ha conquistato tre vittorie – contro Panama, Costa Rica ed Ecuador – prima del pareggio con la Roja. Oltre a raccontare la partita, il Guardian ha sottolineato un aspetto extracampo molto particolare: il prezzo alto dei biglietti per accedere allo stadio di Houston. Il più economico valeva 42 dollari, fino a un massimo di 600 per un accesso “Vip”, che consentiva anche di accedere negli spazi riservati ai calciatori.
Secondo il quotidiano inglese, si tratta di un listino decisamente alto. Anche perché non esistono biglietti ridotti, o comunque i bambini sotto i due anni entrano allo stadio gratis solo se siedono sulle ginocchia dei propri genitori. Un portavoce della federcalcio americana ha spiegato che «i prezzi dei biglietti sono stabiliti per ogni partita in base a diversi fattori di mercato, tra cui la fornitura e la domanda previste, la qualità e il tipo di evento, le squadre partecipanti e altre considerazioni». L’elevato costo dei biglietti per un evento sportivo è tipico della cultura americana, solo che il confronto con altre Nazionali è impietoso: un biglietto per lo Stade de France per il match tra i campioni del Mondo in carica e l’Islanda ha un costo minimo di 28 dollari e massimo di 122. Tra l’altro, in una città di certo non economica come Parigi.