Agi, 29 marzo 2019
Fare soldi consegnando cacca a domicilio
Appena diecimila pacchi “regalo” finora consegnati e gli occhi dei media del mondo addosso. Non poteva essere altrimenti considerando che i regali in questione sono pacchi pieni di escrementi. Shitexpress, l’idea del norvegese Peter Crapper, era nata un po’ come una sfida al mercato degli acquisti online, ma presto si è trasformato in un vero e proprio business dal successo del tutto inaspettato.
Usufruire del servizio è semplicissimo: scegliere un animale, inserire l’indirizzo del malcapitato che riceverà a casa le feci del suddetto animale, scegliere come impacchettare il tutto e poi pagare tramite PayPal o Bitcoin. Prezzi modici, circa 13 euro, etichetta che attesta che si tratta di composizione “100% organica”, nel caso a qualcuno venisse il dubbio, e totale anonimato. 10 mila dollari guadagnati nei primi 30 giorni, con quasi mezzo milione di visitatori; un anno dopo Peter annuncia sul blog che aggiorna sul sito la vendita di 2.500 scatole in 65 diversi Paesi del mondo; tre anni dopo le tonnellate di cacca inviate tramite il servizio sono 2, centomila euro le entrate e seimila le persone raggiunte dai pacchi.
“È ufficiale, le persone si odiano ancora molto” sostiene Peter, facendo la sua fortuna aggiungeremmo noi, dato che proprio sull’antipatia verso un’altra persona si basa il servizio. E nella classifica di questi odiatori “attivi”, ovvero quelli disposti a pagare per far recapitare a casa dei propri nemici la scatoletta a sorpresa, ci siamo proprio noi italiani, secondi solo agli Stati Uniti. L’8,83% del traffico puzzolente sarebbe alimentato da acquirenti italiani.
Uno degli obiettivi dichiarati da Peter nel suo blog, all’inizio di questa stravagante avventura, era proprio quello di far parlare di sé, anche per questo nella home page viene orgogliosamente mostrata una grafica con tutte le testate che hanno parlato di shitexpress, e c’è veramente di tutto, da Vice, Cosmopolitan e Geek a USA Today, la redazione turca e messicana della CNN, El Mundo e The Huffington Post. Tutti pazzi per l’idea di Peter, il ragazzo norvegese pronto a farsi carico delle nostre più spietate e maleodoranti vendette personali.