Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2019  marzo 29 Venerdì calendario

Il morbillo riesplode nel mondo. Le cause sono: meno vigilanza e il rifiuto di vaccinarsi

Morbillo: è in corso una fiammata mondiale, dopo che per 15 anni la malattia infettiva aveva visto diminuire i casi in tutti i continenti grazie alle vaccinazioni: tra il 2000 e il 2016 il numero dei casi si era ridotto da 853 mila a 132 mila su scala planetaria, secondo quanto ha riportato Le Monde. Nel periodo si stima che il vaccino contro il morbillo abbia permesso di prevenire il sopraggiungere di oltre 20 milioni di decessi causati dal morbillo, che prima della diffusione dell’immunizzazione (il vaccino è disponibile dal 1963) ha ucciso fino a 2,5 milioni di persone l’anno.Nel 2016, a livello globale, questa malattia infettiva era scesa per la prima volta sotto la soglia dei centomila decessi, ma nel 2017 è risalita, a 110 mila vittime. I dati per il 2018 sono ancora attesi.
Il tasso di copertura vaccinale, su scala mondiale, è ancora lontano da quel 95% raccomandato dall’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) per via del fatto che il vaccino è poco costoso: all’incirca un dollaro e in alcuni paesi è rimborsato al 100%. In molti hanno dimenticato la potenziale gravità del morbillo proprio perché il vaccino ha fatto una grossa parte del lavoro di prevenzione.
Nel 2017, sono stati 170 mila i casi di morbillo censiti dall’Oms. Per il 2018 più di 307 mila casi sono già stati dichiarati in 183 paesi. I dati di 11 paesi sono ancora attesi.
Il numero più elevato di casi è stato registrato in Europa, (più di 82 mila nel 2018), davanti al Sudest Asiatico, con più di 70 mila casi, secondo quanto ha riportato Le Monde, che avverte che le cifre devono essere prese con precauzione dal momento che i casi sono sottostimati a causa delle scarse dichiarazioni da parte dei paesi che hanno sistemi sanitari e di sorveglianza epidemiologica poco efficaci. Per il 2019 non sono ancora disponibili cifre a livello internazionale.
Epidemie sono in corso in numerosi paesi: Brasile, Repubblica democratica del Congo, Georgia, Israele, Kazakistan, Birmania, Filippine, Sudan, Thailandia, Stati Uniti (268 casi in totale registrati a metà marzo; erano stati 372 nel 2018), Venezuela, Yemen fra gli altri, secondo quanto ha riportato Le Monde.
Il morbillo dovrebbe essere già scomparso grazie alla disponibilità del vaccino in vendita da più di cinquanta anni e poco costoso. Invece, adesso è di nuovo in fermento, con epidemie in tutti i continenti. In Europa, l’Ucraina è in prima linea (13.760 casi dal 1° gennaio al 7 marzo 2019), ma la malattia è diffusa anche in paesi come la Francia (405 casi dal 1° gennaio ) e l’Italia (165 casi). Nel 2012, l’Organizzazione mondiale della sanità aveva fissato l’obiettivo di eliminare il morbillo nel 2015 in quattro delle sei regioni nelle quali ripartisce i suoi 194 stati membri (Africa, Americhe, Sudest asiatico, Europa, Mediterraneo orientale, Pacifico occidentale) e entro il 2020 per cinque di essi. Le scadenze non sono state rispettate.
«Il morbillo, confrontato con le malattie cardiovascolari e il cancro, può essere un piccolo problema di salute pubblica, ma è una malattia infettiva altamente contagiosa e per contrastarlo abbiamo un vaccino efficace. Invece, il morbillo sta vivendo un aumento, anche in Francia. Non va bene», ha detto a Le Monde, Astrid Vabret, capo del dipartimento di virologia dell’ospedale universitario di Caen e direttrice del Centro nazionale di riferimento per il morbillo, la parotite e la rosolia.
Il 2018 è stato contrassegnato da un serio rimbalzo che allarma l’Oms e l’Unicef. Tra il 2017 e il 2018, il numero di casi è quasi raddoppiato sul pianeta. «Il morbillo è una infezione così contagiosa che costituisce una specie di barometro per altre malattie», ha detto a Le Monde, Christian Lindmeier, portavoce dell’Oms, «se un bambino non è stato vaccinato contro il morbillo è molto probabile che non abbia ricevuto altri vaccini cruciali, il che potrebbe dar luogo a timori di ulteriori epidemie in futuro».