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 2019  marzo 29 Venerdì calendario

Più emissioni di CO2 nonostante tanti cortei

Le emissioni mondiali di CO2 legate all’energia sono aumentate ancora nel 2018, tranne che in Europa dove sono diminuite dell’1,3% rispetto al 2017. Nel vecchio Continente, a fronte di una crescita economica dell’1,8% i bisogni energetici sono saliti, invece, solo dello 0,2%, grazie anche all’efficienza energetica della Germania. Inoltre, Bruxelles ha deciso che nel 2025 metterà fine alle sovvenzioni per il carbone. Nello stesso periodo, invece, le emissioni di anidride carbonica (CO2) sono cresciute del 3,1% negli Stati Uniti e del 2,5% in Cina.Tra le fonti energetiche, la quota del carbone è ulteriormente salita, soprattutto in Cina (paese avido di energia, anche solare e eolica), in India e negli Stati Uniti (dove il consumo di gas è aumentato del 10%) in conseguenza della crescita economica globale (+3,7% nel 2018).
La domanda di energia ha conosciuto una crescita del 2,3% nel 2018, secondo quanto ha detto a Le Figaro, Fatih Birol, direttore esecutivo dell’Agenzia internazionale dell’energia (Aie). Questo aumento dei consumi ha provocato per il secondo anno consecutivo la crescita delle emissioni dei gas a effetto serra legati all’energia.
Le emissioni di CO2 sono aumentate dell’1,7% l’anno scorso. E hanno raggiunto il massimo storico di 33,1 gigatonnellate, secondo quanto ha fatto sapere l’Aie. Una svolta negativa rispetto al biennio 2014-2016 quando erano diminuite.
La dinamica è cambiata tra il 2017 e il 2018 in seguito all’aumento della domanda di energia. E il carbone è al primo posto nell’offerta energetica globale e continua a guadagnare terreno: nel 2000 soddisfaceva il 23% della domanda energetica mondiale, nel 2018 la sua incidenza è arrivata al 26%. Se si tiene conto soltanto del settore dell’energia elettrica la quota è stata del 38% l’anno scorso, contro il 27% delle energie rinnovabili, secondo le cifre riportate da Le Figaro.