ItaliaOggi, 29 marzo 2019
Diritto & Rovescio
Massimo Gramellini ha dedicato il suo corsivo sulla prima pagina del Corriere della Sera alla vicenda della scampata strage della scolaresca sul pullman a San Donato Milanese. In particolare ha scritto: «Sono rimasto affascinato dal ragazzino che urlava: “Ti amo… io ti amo!”, mentre scappava con i compagni dallo scuolabus in fiamme, ma ero anche seriamente preoccupato per lui». Il corsivista infatti aggiunge: «C’era il rischio che, in mezzo a tutto quel frastuono, la destinataria del suo “Ti amo!” non si fosse accorta di nulla». Le Iene (che sono i migliori cronisti oggi su piazza) hanno rintracciato il giovane Guglielmo, 12 anni, e gli hanno maliziosamente chiesto a chi era rivolto il suo «Ti amo!». Spiazzando tutti, il ragazzino ha spiegato che quelle parole liberatorie erano dirette a Dio che aveva esaudito la sua preghiera di uscire salvo da quella trappola mortale. Non ha quindi gridato «Io ti amo!» ma «Dio ti amo!». Delusione generale. Non ci sono parole.