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 2019  marzo 29 Venerdì calendario

Chi sta comprando la Sampdoria


Si compone di altre caselle il consorzio di investitori che punta a rilevare la Sampdoria dall’azionista Massimo Ferrero. 
Secondo indiscrezioni, infatti la cordata sarebbe costituita almeno da quattro soggetti e ruoterebbe attorno alla figura carismatica di Gianluca Vialli.
Il progetto sarebbe, secondo le indiscrezioni, più complesso di quanto finora emerso: costituito da investitori internazionali, ma anche da persone fisiche e con una componente di crowfunding, cioè di finanziamento collettivo. Gli investitori internazionali sarebbero infatti due: non ci sarebbe la sola York Capital, il fondo statunitense noto finora in Italia per gli investimenti immobiliari (ad esempio sull’area di Porta Vittoria a Milano) e per aver operato su banche come Mps. 
L’altro investitore di private equity che farebbe parte del consorzio, secondo quanto risulta al Sole 24 Ore, sarebbe infatti il fondo anglo-russo Pamplona Capital Management. Il fondo è noto per aver investito in diverse transazioni in Italia: la più importante nel settore bancario con il 5% di Unicredit, oltre che una quota di Octo Telematics, nota azienda telematica che vende prodotti all’industria assicurativa e automobilistica.
Poi c’è l’aspetto delle persone fisiche coinvolte. Un investimento nell’operazione potrebbe infatti essere realizzato direttamente da James Gerard Dinan, il fondatore di York. L’uomo d’affari ha già investito nel 2014 nei Milwaukee Bucks, squadra della Nba, assieme a un altro manager di hedge fund, Marc Lasry, tra i soci del fondo internazionale Avenue Capital.
Direttamente coinvolto nell’operazione potre essere anche il capo e fondatore di Pamplona, cioè Alex Knaster: ebreo russo, nato a Mosca, ha un passato professionale negli Stati Uniti ed esperienze nelle major petrolifere e poi bancarie, oltre che relazioni strette con Mikhail Fridman, oligarca russo amico di Vladimir Putin, padrone di Alfa Bank, tra le maggiori del paese. 
Knaster, prima di mettersi in proprio con Pamplona, guidava proprio Alfa Bank. L’uomo d’affari russo è noto per aver acquistato un grande terreno storico a Lerici, in provincia di La Spezia.
Grande coordinatore dell’operazione sarebbe invece Fausto Zanetton, fondatore assieme a Gianluca Vialli della piattaforma di crowfunding Tifosy. Zanetton ha un passato in grande banche d’affari a Londra: ha lavorato infatti in Morgan Stanley e Goldman Sachs occupandosi del settore Tmt, cioè technology, media, telecom, area che dunque ben si adatta per l’investimento potenziale nella Sampdoria.
C’è poi la figura carismatica di Gianluca Vialli che sarebbe il catalizzatore del progetto e che, nel caso l’operazione dovesse andare in porto, diventerebbe presidente del club blucerchiato, dove ha militato per tanti anni. Sullo sfondo c’è anche il progetto stadio.
Le trattative e discussioni con Ferrero stanno proseguendo e, a breve, ci potrebbe essere quel segnale positivo atteso da diversi giorni: il consorzio di investitori ha infatti terminato la due diligence sulla Sampdoria, affiancato dagli advisor di Ernst&Young e dai legali dello studio Cms.
Il problema principale resta il prezzo: si tratta su una cifra superiore ai 100 milioni di euro. Si tratta di una bella somma se si pensa che Ferrero ha acquistato la Sampdoria dalla famiglia Garrone senza sborsare un euro, anzi ricevendo una dote dai precedenti azionisti.
Ovviamente, come in un gioco delle parti, l’esito non sembra scontato. Ferrero, ufficialmente, dice che la Sampdoria non è in vendita e ha dichiarato a più riprese di non aver ricevuto alcuna offerta ufficiale. Mediobanca lo starebbe aiutando sul dossier.
Qualche giorno fa proprio al Sole 24 Ore Antonio Romei, dirigente blucerchiato oltre che avvocato d’affari dello studio legale Bdl ha detto che «il club non è sul mercato». Dichiarazioni che, tuttavia, sembrano di facciata: a dimostrazione c’è l’attivismo sul dossier del banchiere Paolo Fiorentino, l’ex-amministratore delegato di Carige che starebbe consigliando Ferrero ed entrato nel Cda della stessa Sampdoria.
Nel frattempo, unico concorrente del consorzio York-Pamplona è un fondo britannico, assistito nell’operazione dallo studio Gianni Origoni Grippo Cappelli. Si tratta di Ufp Aquilor Capital: tuttavia l’investitore sarebbe ancora in una fase iniziale delle discussioni e in ritardo rispetto al lavoro fatto dalla cordata York.