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 2019  marzo 28 Giovedì calendario

Biografia di Francesca Verdini (due articoli)

Maria Corbi per La Stampa
Indovina chi viene a cena? Denis Verdini sembra stare un po’ stretto nei panni del padre della sposa, la sua «bambina» Francesca, la piccola di casa, 26 anni, che ha pensato di fidanzarsi. E quando capisci che a «cena» verrà Matteo Salvini, politicamente molto distante da te e anagraficamente molto distante da lei, capita che a domanda rispondi, in toscano: «A mia figlia Francesca le ha pigliato così, sapete come sono fatti i figlioli. Certe disgrazie capitano».
D’altronde Francesca è una figlia molto devota, la raccontano così, «innamorata» del padre ma abituata a fare sempre di testa sua. Qualcuno la definirebbe viziata da papà Denis e mamma Simonetta che di cognome fa Fossombroni, nobile e ricca schiatta fiorentina, e che un tempo è stata la segretaria di Giovanni Spadolini, uno dei primi sponsor del marito. E sarebbe soprattutto lei «la viziatrice» ufficiale della famiglia poco abituata a dire quei «no» che secondo lo psichiatra Giovanni Bollea fanno crescere. E comunque oggi, dicono gli amici, nessuno riuscirebbe a contrastare la ragazza su questo amore sbocciato un mese e mezzo fa complice Instagram e un piatto di pasta. Eh si perché i primi approcci tra i due neo fidanzati sarebbero avvenuti proprio sui social per poi concretizzarsi, grazie ad amici comuni, che li hanno presentati. Incontro galeotto al ristorante di proprietà del fratello di Francesca, il «PaStation» a Campo Marzio, a poche centinaia di metri da palazzo Chigi. E si dice che presto lei inviterà il fidanzato a casa, quella di Firenze dove è cresciuta, villa Verdini a pian dei Giullari, sulla strada che sale verso Impruneta. Fino alla fine della scuola media Francesca è vissuta qui, poi al liceo è arrivata a Roma, al Sacro Cuore di Trinità dei Monti. Nel suo curriculum una laurea triennale in economia alla Luiss dove è ancora iscritta per la magistrale. La sua passione è il cinema e il suo sogno diventare produttrice. Per questo ha lavorato come stagista alla Lotus, la società di produzione della Leone Film. 
Matteo Salvini ha invocato la privacy, dopo essere stato fotografato con lei alla prima del film Dumbo - «ognuno va al cinema con chi gli pare» - ma non si è impegnato molto nel depistaggio passeggiando mano nella mano con Francesca. E dunque che amore sia. Alla luce del sole ma anche del potere visto che Francesca potrebbe accompagnare Salvini nel suo prossimo viaggio a Parigi come fa pensare una frase non troppo sibillina del leader della Lega: «Magari al prossimo vertice dei ministri dell’Interno europei a Parigi andiamo in due». 
Certo, dicono alcuni «amici» bisogna vedere quanto durerà questo amore visto che a dividere la coppia non ci sono solo 20 anni ma anche un’idea se non della politica, almeno del mondo molto diversa. E anche se Francesca ha prontamente chiuso i suoi social, qualche traccia delle sue idee è rimasta intrappolata nella rete. Quindi se è possibile il viaggio a Parigi sembra più difficile quello a Verona, al congresso della Famiglia. Su Twitter Francesca esulta per le unioni gay, come il giorno della riforma: «Un po’ più civili. È sempre l’amore a cambiare le cose. Let’s go Italy! #lovewins». Sui social ha postato foto di due anziani signori, finalmente «sposi» dopo 54 anni insieme, ma anche la foto della donna marines che bacia sua moglie al ritorno dall’Afghanistan. Insomma liberi di amare. Anche Salvini.


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Claudio Bozza per il Corriere della Sera

Lei andava alla Leopolda, per lui era il simbolo del renzismo da battere. Lei è per i diritti civili e le unioni gay, lui è un radicale sostenitore della famiglia tradizionale. Gli opposti si attraggono. E la nuova coppia formata da Matteo Salvini e da Francesca Verdini non fa eccezione. I due, che martedì sera si sono fatti vedere insieme pubblicamente alla prima del remake di Dumbo a Roma, almeno sulla politica sembrano pensarla all’opposto.

Per capirlo basta dare una rapida occhiata al profilo Twitter della figlia di Denis, già plenipotenziario di Forza Italia e ispiratore del patto del Nazareno. Ripetuti sono infatti cinguettii e retweet a sostegno delle unioni gay, con tanto di esultanza in occasione del via libera (sotto il governo Renzi) alla storica riforma: «Un po’ più civili. È sempre l’amore a cambiare le cose. Let’s go Italy! L’amore vince». E su questo fronte Francesca Verdini sui social network è tornata a più riprese, pubblicando la foto di due anziani che si sono potuti sposare dopo 54 anni insieme e anche l’immagine della soldatessa che tornata dall’Afghanistan bacia sua moglie con la bandiera Usa sullo sfondo. Una visione antitetica a quella di Salvini, che, pur avendo spiegato nei giorni scorsi che «ognuno è libero di far l’amore con chi gli pare», nei prossimi giorni parteciperà al Congresso delle famiglie di Verona, dove le posizioni sono decisamente più conservatrici.

Francesca, 26 anni e una laurea in Economia alla Luiss, si affaccia spesso a Firenze, dove i suoi amici ed ex compagni di scuola la definiscono tutti «una tosta, intelligente e certamente non di destra». Tanto è vero che le unioni gay, per la cui approvazione fu decisivo l’appoggio del padre Denis al governo Renzi, non sono l’unico suo pallino. Francesca la pensa all’opposto di Salvini anche su un altro tema chiave: i migranti.

In queste ore, sempre consultando persone vicine alla ragazza, è infatti emerso che dietro alla giravolta del ministro dell’Interno rispetto alla concessione della cittadinanza al ragazzino-eroe Ramy, ci sarebbe proprio la nuova fidanzata, che avrebbe spinto con forza Salvini a riflettere. È in questo modo che sarebbe arrivata la retromarcia, della quale si sono arrogati il merito anche il leader del M5S Luigi Di Maio ed il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede. Un cambio di rotta mica da poco, quello di Salvini, specie se si pensa che tre giorni fa aveva risposto al ragazzino 13enne: «Se vuole approvare lo Ius soli si faccia eleggere parlamentare». Ma la verità, spesso, è che sono i rapporti e gli affetti privati ad aggiustare la bussola politica dei leader. Di recente, per esempio, era già successo sulla stepchild adoption, per la cui approvazione l’ex premier Matteo Renzi si convinse a non spingere anche dopo un confronto con la moglie Agnese, piuttosto dubbiosa.