ItaliaOggi, 28 marzo 2019
Diritto & Rovescio
Ricevo una lettera che dovrebbe suscitare una sonora indignazione da parte di tutti coloro che hanno intelletto delle cose ma soprattutto da parte di coloro che sostengono l’immigrazione e che invece se ne stanno purtroppo zitti su casi, in fondo facili, come questo. A loro, evidentemente, è bastato fare una salomonica manifestazione. La lettera dice: «Alla badante ucraina di mia mamma, in Italia da anni, che parla e scrive perfettamente in italiano (compresi i congiuntivi) e che, da anni, ha un contratto di lavoro in perfetta regola, è stato negato il permesso di soggiorno. Sarà perciò costretta a lasciare l’Italia dove era utile e perfettamente integrata oppure diventare clandestina. Intanto mia mamma (che ha compiuto 90 anni) piange e non capisce perché la sua cara Olga la deve lasciare». Non lo capiamo neppure noi. E ci auguriamo che non lo capisca anche il governo (e pure l’opposizione). Su questa norma tafazziana non c’entra la destra o la sinistra ma semplicemente il buon senso. E la dignità.