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 2019  marzo 27 Mercoledì calendario

La collezione di moda della gatta di Lagerfeld

nDietro un grande uomo c’è sempre una grande... gatta. Choupette, la micia dello stilista Karl Lagerfeld sembra aver ereditato il talento del padrone, morto lo scorso 19 febbraio all’età di 85 anni, o forse era lui ad assorbire la creatività geniale (e magica) della candida birmana. Che dopo aver ottenuto in dote una cospicua fetta del patrimonio dello stilista, si è lanciata sulle orme del maestro, personaggio enigmatico con una visione originale della moda e della cultura pop, da sembrare una sofisticata rockstar per il look: occhiali scuri, pantaloni, cravatta, giacca neri e colletti di camicia bianchi alti e inamidati. E dunque Choupette è dietro la piccola collezione firmata Rip Daddy: sei pezzi unici, una felpa, due t-shirt, una tazza, una cover per cellulare e un’agenda, raffiguranti la gatta stilizzata con velo nero da funerale. Si tratta di una linea commemorativa, a prezzo accessibile, nata per sostenere (con una parte del ricavato) l’Helen Woodward Animal Center, un’organizzazione privata senza scopo di lucro con base in California che da oltre 40 anni si occupa di programmi educativi e terapeutici per le persone, assistenza umanitaria e adozione di animali. In realtà la gatta, come più volte sottolineato da Karl ha sempre lavorato, prestando la sua immagine, sia come influencer che come testimonial. Non solo: dal 2015 ha persino una pagina Instagram personale dove pubblica una sorta di diario della sua giornata, anche se da un mese circa il suo profilo era inattivo. Ma Choupotte che non ama vivere di rendite, si rimette in pista e torna a far parlare di sé. Purtroppo con Karl Lagerfeld si chiude un’epoca che si avvia piano piano verso il tramonto. Epoca di grandi artisti, capaci di lasciare con le loro creazioni impronte riconoscibili ed indelebili nella storia e nella memoria colletiva. Artisti lontani da un mondo globale, spesso tristemente banale, che in molti casi non propone più nulla di originale e purtroppo ci vorrebbe tutti uguali.