la Repubblica, 27 marzo 2019
Nexi, l’Ipo dell’anno
Oramai è ufficiale, Nexi sarà la più grande matricola di Piazza Affari. Oggi è atteso il via libera di Borsa spa, mentre la Consob dovrebbe sciogliere le riserve entro questa settimana. Il debutto, del gruppo dei pagamenti guidato da Paolo Bertoluzzo è invece atteso per il 15- 16 aprile, la data sarà definita nelle prossime ore.
Ieri intanto, dopo una riunione con le tredici banche del collocamento e i fondi azionisti, è stata fissata la forchetta di prezzo: si passa da un minimo di 8,5 a un massimo di 10,35 euro per azione, per una valutazione che oscilla tra 7,1 e 8,1 miliardi (debiti compresi). Tuttavia, una parte dell’offerta – pari a 700 milioni di euro – sarà realizzata grazie a un aumento di capitale riservato alla quotazione, che ridurrà le passività del gruppo dagli attuali 2,4 miliardi a 1,7 miliardi (dopo aver pagato una settantina di milioni di costi di quotazione).
Gli attuali azionisti ovvero Bain, Advent e Clessidra, si sono inoltre impegnati – insieme al management – a non vendere nuove azioni, per 12 mesi dopo il collocamento, con un vincolo più lungo del normale (di solito il limite è di 6 mesi) a riprova della fiducia riposta nelle potenzialità della nuova matricola. Detto questo, se l’Ipo avrà successo, i fondi pagheranno agli attuali manager un bonus speciale da circa 55 milioni, di cui la maggior parte sarà riservato per l’ad Bertoluzzo e per il direttore finanziario Bernardo Mingrone. Con questi numeri, e con la prospettiva di aumentare nei prossimi anni i ricavi del 5- 7% l’anno, e i margini doppia cifra, Nexi si candida fin dal debutto a entrare nell’indice delle maggiori 40 aziende di Piazza Affari, già alla prossima revisione.
Il leader italiano dei pagamenti viene visto come un interessante opportunità d’investimento dall’estero per due motivi: negli ultimi 20 anni il numero delle transazione con le carte di credito è diminuito solo nel 2008 e l’Italia è il Paese meno penetrato d’Europa. Tanto più che Nexi realizza solo un quinto delle sue transazioni grazie all’e- commerce, contro una media dei suoi rivali pari all’83% del totale. Anche l’e- commerce, secondo gli analisti, è destinato solo ad aumentare a tutto vantaggio di chi assicura le transazioni. Infine, anche se Nexi è il campione nazionale dei pagamenti, le banche d’affari individuano interessanti prospettive di consolidamento sia a livello nazionale (dove ciclicamente si torna a parlare di un matrimonio con Sia), sia con un colosso estero. Operazioni che saranno facilitate dalla quotazione e dalla riduzione del debito sotto tre volte il margine atteso a fine 2019.