Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2019  marzo 26 Martedì calendario

Donne a passeggio nello spazio

Venerdì lo spazio si colora di rosa, sulla stazione spaziale e al centro di controllo di Houston. Due astronaute, Anne McClain e Christina Hammock Koch al loro primo viaggio in orbita, compiranno insieme una passeggiata cosmica. È la prima volta che accade, ma alla Nasa il futuro è sempre più femminile. Usciranno dalla casa cosmica per un duro lavoro, sostituire alcune batterie di litio, che durerà quasi sette ore. «Ho cercato di fare l’astronauta ogni giorno della mia vita» ha confessato soddisfatta Anne ad un’amica prima della partenza nel dicembre scorso da Baykonur. «Sono entusiasta per tutti gli esperimenti scientifici che potrò effettuare sulla ISS» ripeteva Christina mentre si addestrava. 
Entrambe coetanee (40 anni), insieme venivano accolte nel club degli astronauti nel 2013 quando tra gli otto candidati scelti quattro erano donne. Mai in passato c’erano state tante finaliste, con un livello di preparazione tanto straordinario. Come dimostrano Anne e Christina, con caratteri e storie completamente diverse; partendo da una base comune: una laurea in ingegneria. 
Anne è un tenente colonnello e dopo l’uscita dall’Accademia di West Point diventò pilota di elicotteri ed è stata protagonista di 216 missioni di combattimento in Iraq. Da ingegnere aerospaziale le sue ricerche all’Università di Bath, in Inghilterra, hanno lasciato il segno. Appassionata di sollevamento pesi, è stata una giocatrice di rugby nella squadra nazionale femminile. Adesso spera che il lavoro di astronauta ispiri anche il suo bimbo di 4 anni. 
Christina, invece, ha sempre vissuto per la scienza inventando al centro Goddard della Nasa strumenti per scrutare la Terra e i pianeti. «Sono sempre stata attratta dalle esplorazioni estreme», confessa. E infatti ha compiuto varie spedizioni in Artico e in Antartico. Quando le hanno chiesto se lo spazio può aiutare a dimostrare la parità tra i sessi, ha risposto: «Se il criterio è la valutazione delle capacità, ho sempre visto le donne eccellere». 

Christina è partita il 14 marzo e la sua missione si protrarrà per sei mesi e forse oltre. Anne ha già compiuto nei giorni scorsi una passeggiata al di fuori della stazione di sei ore e mezza assieme al collega Nick Hague. Venerdì indosserà per la seconda volta tuta e zainetto a razzo per continuare il lavoro di manutenzione della base orbitale in compagnia di Christina. Nei collegamenti con Houston, inoltre, sarà un’altra donna, Jackie Kagey a governare le loro operazioni. Ma non solo. Anche il direttore di volo della missione è Mary Lawrence con il supporto di Kristen Facciol. Una «scelta coincidente», appunto, con cinque donne al comando, che fa compiere un balzo alla presenza rosa, almeno alla Nasa. 
Se la prima passeggiata cosmica era stata compiuta trentacinque anni fa, nel 1984, dalla cosmonauta russa Svetlana Savitskaya, poco dopo nello stesso anno esordiva la prima americana, Kathy Sullivan, uscendo nello spazio durante una spedizione dello shuttle Challenger. Dalla stazione spaziale ISS, però, poche sono state le protagoniste di missioni fuori della base da quando è iniziata la sua costruzione nel 1998. Durante le 214 passeggiate effettuate («Eva», nel linguaggio Nasa), soltanto in una dozzina c’erano astronaute. E la strada è ancora lunga, perché dei 550 astronauti volati in orbita a partire da Yuri Gagarin soltanto 59 erano donne.