Il Messaggero, 26 marzo 2019
Il Cardiff non vuole pagare per Emiliano Sala
Il 21 gennaio scorso lo schianto e l’inabissamento nelle acque della Manica. Poi l’ansia, la disperazione e la commozione mondiale. A due mesi dalla tragica scomparsa di Emiliano Sala, il centravanti argentino precipitato in mare a bordo del charter che da Nantes, dove giocava, lo stava portando a Cardiff, dove avrebbe dovuto giocare, sul tavolo sono rimaste le carte bollate. Da quelle dell’assicurazione, che non vuole risarcire il club gallese perché l’aereo non aveva licenza commerciale, a quelle tra le due società coinvolte: in ballo ci sono i 17 milioni di euro di valutazione del cartellino del povero Sala.
A corpo appena recuperato dai fondali marini e funerali consumati, è stato il Nantes a fare la prima mossa: denuncia alla Fifa per ottenere il pagamento del centravanti. Business is business, si sa, e se ci sono contratti firmati... Proprio qui sta il punto. Secondo il club gallese, infatti, l’accordo è da considerarsi nullo e quindi non vincolante, non essendo stato ratificato dalla Premier League. Il giocatore, infatti, non avrebbe fatto in tempo a firmare alcuni documenti prima di salire a bordo dell’aeroplano in cui ha trovato la morte assieme al pilota David Ibbotson (il cui cadavere ancora non è stato ritrovato). Ovviamente il Nantes garantisce che l’accordo è assolutamente regolare: secondo i francesi il trasferimento sarebbe stato certificato dalla Fifa alle 17,30 del 21 gennaio, poche ore prima che Sala trovasse la fine dei suoi giorni. Entro il 3 aprile il Cardiff dovrà dare la sua risposta definitiva, ma è chiaro che i gallesi non vogliono pagare. Sarà la Fifa a dover decidere.