il Giornale, 25 marzo 2019
Il business della silver economy
La chiamano silver economy, economia argentata, ed è quell’insieme di business legati alla terza età, o nuova giovinezza, che muovono milioni di euro e rappresentano una nuova opportunità di investimento. Questo perchè gli over 65 hanno oggi di fronte, potenzialmente, un ventennio di consumi e scelte finanziarie che vale moltissimo: secondo i calcoli della Oxford Economics, solo negli Stati Uniti, siamo a quota 7mila miliardi di dollari, praticamente la terza economia del mondo. E la cifra è destinata ad aumentare perché, secondo le stime di Merrill Lynch, la capacità di spesa degli over 60 salirà a 15mila miliardi di dollari entro il 2020 a livello globale. In particolare, in Italia, l’aspettativa media di vita è di 82,5 anni, ed entro il 2040 si arriverà a 84,5 anni. L’età media è di 45,2 anni, riflesso di una struttura per età in cui solo il 13,4% della popolazione ha meno di 15 anni, il 64,1% tra i 15 e i 64 anni e il 22,6% ha 65 anni e più.
Dunque c’è una platea potenziale di persone che muove business e consumi e lo farà in maniera sempre crescente, complice l’invecchiamento della popolazione e i passi avanti della medicina. In Europa, i nuovi consumatori silver saranno, entro il 2060, un cittadino su 3. Per questo la silver economy è ormai considerato un mega trend di investimento di lungo periodo su cui i gestori di fondi comuni puntano. Ma quali sono i settori di interesse su cui un giovane oggi può investire prima di arrivare alla soglia fatidica dei 65? Ci sono molti modi per «scommettere» su questa tendenza che riguarda l’assistenza sanitaria, le assicurazioni, ma anche i consumi. Basta capire in cosa investono gli over 65. Non solo in medicine e badanti, spesa che pure rappresenta l’8% del totale. Nell’elenco compaiono voci quali: ricreazione, spettacoli, cultura, articoli per la casa, trasporti, abitazione e comunicazioni. Numeri che consentono di delineare una figura molto dinamica, soprattutto nei consumi: la spesa mensile media è particolarmente alta e si aggira attorno ai 2.100 euro di cui 1.700 destinati a prodotti non alimentari. Nel complesso, individuiamo un quadro interessante nel settore finanziario e, soprattutto, quello assicurativo, con la fornitura di polizze vita o rischio danni; nel settore dei consumi, non solo quelli necessari ma anche quelli discrezionali (viaggi, real estate, gadget hi-tech); nel settore delle biotecnologie, che sono essenziali per le industrie farmaceutiche in quanto consentono di ottenere i principi attivi e gli elementi farmaco-tecnici necessari alla formulazione del prodotto finale; nel settore tech e in particolare quello della robotica.
Questo per gli under 65, nel caso degli over 65, le cose cambiano. Si tratta di una persona che è appena uscita dal periodo della vita con il massimo reddito disponibile, e che comincia a percepire la pensione. Con molta probabilità ha finito ormai di pagare l’eventuale mutuo e dovrebbe beneficiare di una casa di proprietà; i figli dovrebbero essere per lo più autonomi. Sfumature che cambiamo da persona a persona, ma che possono modificare le scelte finanziare. La necessità è quella di riorganizzare il portafoglio ridisegnando gli asset, liberando quelli inutili o troppo costosi, e avere da parte un gruzzoletto per far fronte a eventuali terapie e problemi di salute. Uno dei primi passi da fare è quello di considerare l’adeguatezza della casa. Potrebbe essere ormai troppo grande per le nuove esigenze e venderla permetterebbe di liberare capitale. A livello di investimenti finanziari, il mercato azionario non è bandito ma bisogna ridurre il rischio puntando sulle classiche «azioni da cassettista». Scegliere obbligazioni o polizze sulla salute, dotate di premio non tassabile a livello successorio, può essere un’idea, ma i rendimenti delle obbligazioni sono prossimi allo zero e le commissioni elevate. Stesso discorso vale per i titoli di Stato. Tra i diversi tipi di polizze ci sono quelle «caso morte», che possono essere stipulate a nome dei figli. Un’alternativa che garantisce un risparmio gestito, differenziato e modulare può essere quello in Etf, fondi legati all’andamento di indici, che hanno commissioni fino al 90% più basse rispetto alla media, offrendo rendimenti spesso migliori dei benchmark. Un’alternativa adatta all’età è poi, infine, quella di puntare su articoli da collezione: opere d’arte, fumetti, francobolli.