Il Sole 24 Ore, 25 marzo 2019
Una serie di 453 eventi estremi
Tronchi secolari come fiammiferi sparsi in un bosco: è la fine di ottobre 2018 e una tempesta di pioggia e vento spazza via milioni di alberi, dall’Altopiano di Asiago all’Ampezzo. Un evento senza precedenti che cancella intere foreste. Ma non l’unico evento meteorologico straordinario ad essersi abbattuto sulla Penisola nel corso dell’anno.
L’Osservatorio nazionale Città Clima di Legambiente ha contato, dal 2010 a oggi, 453 eventi estremi sul territorio italiano, per un totale di 277 Comuni colpiti. Tra gli eventi registrati negli ultimi 9 anni, Legambiente segnala ben 146 allagamenti e 65 esondazioni fluviali. E, solo nel corso del 2018, piogge intense, trombe d’aria, ma anche danni da siccità prolungata hanno sconvolto l’Italia da capo a piedi, da Lillanes, in provincia di Aosta, a Tricase (Lecce) entrambi colpiti da una tromba d’aria a novembre.
Se i numeri possono fornire una fotografia attendibile del fenomeno, e inevitabilmente suggerire cosa sta cambiando in Italia, a fornire il racconto migliore degli effetti del cambiamento climatico sono gli eventi e le loro, a volte terribili, conseguenze. Come l’ingrossamento improvviso del torrente Raganello, a Civita di Castrovillari (Cosenza): il 20 agosto scorso, a causa del forte maltempo, un’onda di piena – un fenomeno frequente d’inverno, ma mai avvenuto d’estate, almeno fino allo scorso anno – ha travolto alcuni escursionisti impegnati in una gita nei canyon del Parco del Pollino, provocando dieci morti e numerosi feriti.
Pochi mesi dopo, a ottobre, anche la Sicilia è stata travolta da una serie di alluvioni dovute al maltempo: prima nella zona tra le province di Catania, Siracusa ed Enna e poi a Casteldaccia (Pa), dove lo straripamento del fiume Milicia ha ucciso nove persone.