La Stampa, 25 marzo 2019
19 miliardi in dividenti distribuiti agli investitori
Per gli investitori si apre la stagione dei dividendi. Quest’anno la distribuzione delle cedole sarà particolarmente generosa. Tra le piazze che pagheranno di più c’è quella di Milano con 19 miliardi di euro in arrivo nelle tasche degli investitori. Il dato conteggia soltanto le blue chip del listino milanese e corrisponde a un rendimento annuo che si colloca intorno al 4%. A questa cifra si aggiunge poi il possibile impatto dei buyback, vale a dire il riacquisto di azioni proprie da parte delle società sul mercato, che ci sarà nel corso dell’anno. Secondo gli esperti, queste operazioni potrebbero valere altri 3 miliardi di euro.
Anche a livello europeo la distribuzione delle cedole quest’anno sarà ricca. Secondo quanto calcolato da uno studio di Allianz Global Investors, i dividendi pagati dalle aziende dell’MSCI-Europe saranno pari a 350 miliardi di euro, un livello pari a un rendimento che si muove intorno al 3% e che è superiore di 16 miliardi rispetto a quanto pagato l’anno prima.
La remunerazione offerta dalla strategia dei dividendi batte il tasso offerto dai titoli di Stato a lungo termine. E questo nonostante i prezzi delle azioni abbiano fatto un forte balzo in avanti nei primi mesi di quest’anno.
Piazza Affari quest’anno pagherà cedole che arrivano al dieci per cento. In testa alla classifica dei gruppi più remunerativi ci sono società come Eni (intorno al 6%), Enel (5%), Snam (6%) e Terna (5%), da anni regine delle cedole. Ma anche le banche e le società del mondo della finanza con Azimut in testa (paga intorno al 10%), seguita da Intesa Sanpaolo (9%), Unipol Sai (6%), Generali (6%), Banca Generali (6%), fino a Unicredit (4%), saranno molto generose.
Negli ultimi anni il dividendo ha preso il posto della cedola pagata regolarmente dai Btp. I bassissimi rendimenti offerti dai titoli di Stato hanno costretto molti investitori a guardare al dividendo, vale a dire la quota di profitto distribuita ogni anno ai soci.
Sicuramente il momento per posizionarsi su questo tipo di scommessa è quello giusto per chi vuole giocarsi al carta della cedola prima che le cedole inizino a essere pienamente prezzate dalle quotazioni. La strategia del dividendo non è tuttavia senza rischio.
Attenzione alla possibile diminuzione dei prezzi dei titoli che possono annullare l’effetto cedola. Nulla di garantito dunque anche perché secondo gli esperti la volatilità potrebbe presto tornare a insistere sui listini. Le incognite all’orizzonte sono molte e la paura di un calo della crescita economica a livello globale potrebbe pesare sulle performance dei titoli in Borsa.