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 2019  marzo 24 Domenica calendario

Nessuno vuole comprare l’Isola delle Femmine

L’Isola delle Femmine è senza dubbio uno dei luoghi più incantevoli della Sicilia. Si trova a pochi chilometri da Palermo, di fronte al Comune omonimo che, per bocca del sindaco, Stefano Bologna, si dichiara suo unico proprietario. Ma poiché l’Isola è un luogo magico, le cose non sono così semplici. Chi l’ha vista non avrà potuto dimenticarla: sono quindici ettari disabitati (gabbiani a parte), un delizioso scoglio salso e verdeggiante su cui l’unico fabbricato, peraltro diroccato, è la pregevole torre di guardia del sedicesimo secolo che difendeva l’isola dalle incursioni dei corsari barbareschi, i quali avrebbero potuto farne un vantaggioso avamposto. La prima leggenda da sfatare, e tuttavia riferita da molti palermitani, è che il nome dell’isola derivi dal fatto che, un tempo, in quella torre fossero rinchiuse le donne che si fossero macchiate di qualche crimine. L’isola avrebbe ospitato dunque un penitenziario femminile. Non è vero: il toponimo deriva dall’arabo “fim”, cioè bocca, imboccatura, con riferimento all’angusto canale che separa l’isola dalla costa. Ovviamente, trovandoci in Sicilia, quel “fim”, nella storpiatura popolare, è diventato “fimmina”, cioè una delle cose cui, da quelle parti, si pensa con più assiduità.

AREA PROTETTA
Intricata è pure la storia circa la proprietà dell’isola che, comunque, è coperta da vincolo ambientale assoluto e dal 1998 è un’area marina protetta affidata alla Lipu, la Lega italiana protezione uccelli, essendo punto strategico durante le migrazioni: su di essa si fermano, per riprendere le forze prima di ripartire, specie come il Cormorano, l’Airone cenerino, il Martin Pescatore e altri volatili. Tuttavia due anni fa, sul sito dell’agenzia immobiliare Romolini, ecco apparire un annuncio di vendita incredibile: al prezzo di tre milioni e cinquecento euro (non tantissimo) si offriva proprio l’Isola delle Femmine. Definita un “trophy asset”, cioè un bene trofeo, per assicurarsi prestigio, notorietà, e magari, dopo averla ristrutturata, anche la possibilità di soggiornare nella torre, quell’offerta suscitò grande clamore. Subito insorse il sindaco di Isola delle Femmine, il Comune antistante, che disse che quell’annuncio era una «provocazione» e che chi l’avesse acquistata, l’isola, avrebbe potuto «solo guardarla», ribadendo i vincoli assoluti che ne impedivano lo sfruttamento. Allora uscirono allo scoperto i sedicenti proprietari dell’isola, quattro discendenti dell’eroe risorgimentale Rosolino Pilo. Costoro dissero di avere «tutte le carte in regola» e che certo loro non volevano mica vendere la fontana di Trevi a qualche credulo riccastro, come faceva Totò nella celebre truffa di un suo film. 

ROSOLINO PILO
In ogni caso, anche se l’Isola delle Femmine ha tutte le attrattive di un luogo incantato (è anche ambita mèta di immersioni subacquee, per via degli stupendi fondali), prevedibilmente, fino a oggi, nessuno si è fatto avanti per acquistarla. Chi potrà mai sborsare milioni di euro per un bene dalla proprietà così incerta e che, con ogni probabilità, non potrebbe comunque effettivamente possedere in alcun modo? Tuttavia l’agenzia immobiliare, e i quattro intrepidi discendenti di Rosolino Pilo, non mollano e hanno fatto ciò che fa qualunque venditore in difficoltà: lo sconto. Se volete, ora l’Isola costa soltanto un milioncino di euro. Il prezzo è stato dunque più che dimezzato. C’è stato chi si è preso la briga di fare paragoni: è il costo di un appartamento a Manhattan o di una villa in Toscana. Ma volete mettere la confusione di New York o la petulanza delle colonie inglesi sulle colline toscane, tutto un pettegolezzo assordante, con il silenzio, la magia, i colori offerti dall’Isola delle Femmine che, nella sua aristocratica, antica solitudine, e ammantato dalla torbida fama (fasulla, come abbiamo detto) di carcere femminile, presidia la costa a trecento metri di distanza? E tuttavia, come fa intendere il sindaco, se avete davvero quella somma a disposizione è meglio che la scialiate nel famigerato attico a Manhattan o nelle non meno temibili ville in Toscana. Almeno potrete metterci piede, calpestarlo, quel vostro immobile, e anche, se proprio lo desiderate, viverci. Cosa che vi sarà davvero difficile fare all’Isola delle Femmine, a meno che, con qualche incantesimo suscitato dalle energie mistiche del luogo, non vi trasformiate in uccelli marini.