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 2019  marzo 24 Domenica calendario

Il flop di Popolo sovrano

«Lunedì decido se chiudere Popolo sovrano o se spostarlo in seconda serata», dice il direttore di Raidue Carlo Freccero. Che si arrende all’insuccesso del talk show del giovedì sera senza difenderlo dagli ascolti impietosi. E che deve trovare ora una soluzione per onorare il contratto con Fremantle, la società esterna con cui il programma era prodotto. Non c’è pace per l’ex consigliere del cda, scelto dal Movimento 5 stelle per contrastare il potere leghista in Rai. Le cose che vanno meglio in termini di ascolti sono le serie tv La porta rossa, di Carlo Lucarelli, già alla seconda stagione, e l’americana The good doctor, concessa da Raiuno. Il dopo tg gestito dal direttore sovranista Gennaro Sangiuliano va molto peggio della trasmissione che l’ha preceduto, Quelli che dopo il Tg, con Luca e Paolo e Mia Ceran ( neanche quando ha avuto in studio Matteo Salvini è riuscito a raggiungere il 4 per cento). La scelta di una trasmissione con i pezzi storici degli spettacoli di Beppe Grillo, pagata al manager del fondatore del Movimento 5 stelle 30mila euro per i diritti, si era rivelato un altro fallimento in termini di ascolti: 4,3 per cento. E l’unico altro programma lanciato, Povera patria, non se la passa molto meglio e dovrebbe essere spostato al lunedì.Gli autori e conduttori di Popolo sovrano, Alessandro Sortino, Eva Giovannini e Daniele Piervincenzi, non hanno certo una connotazione politica sovranista. Il che probabilmente non ha aiutato. In sei puntate la trasmissione, che ne prevedeva 15, non ha mai avuto big M5S come ospiti. Ha fatto un’inchiesta difficile sul carcere di Viterbo con in studio Ilaria Cucchi. E insomma, non aveva padrini che la difendessero da un inizio molto deludente. Con una controprogrammazione difficile: Piazzapulita su La 7, la fiction Che Dio ci aiuti su Raiuno. Il 2,4 per cento di giovedì scorso ha fatto dire «basta» a Freccero. Che deve però trovare in fretta un piano B per onorare il contratto con Fremantle. E per non dichiarare fallita la sua esperienza di direttore di rete in quota 5 stelle.