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 2019  marzo 23 Sabato calendario

Tutti gli eccessi di Elton John in un film

«Sono felice di vedere la mia vita su un grande schermo», dice Sir Elton John in un breve video realizzato per Rocketman. «I film biografici in genere si realizzano sui morti. Io sono ricco di vitalità, di amore per il mio lavoro. Sorrido quando leggo che vengo considerato “un sopravvissuto dell’era pop”. In realtà ho superato molte altre cose. Mi ha aiutato sempre la mia passione assoluta per la musica». 
Non solo canzoni in Rocketman. Il film affronta anche gli eccessi, l’alcol, i periodi bui. «Ho perso gran parte della mia vita dietro le droghe ma ero troppo egocentrico per occuparmi della mia dipendenza» aveva confessato lo stesso cantante. E poi c’è il tema dell’omosessualità. La Paramount chiede al regista Dexter Fletcher di tagliare una sequenza di 40 secondi in cui il protagonista (l’attore gallese Taron Egerton) è a letto con un altro uomo. La produzione teme un visto di censura che in America impedirebbe la visione «per tutti». 
Egerton sul set è straordinariamente somigliante al musicista: «Quando ho saputo d’aver conquistato il ruolo ho provato un’emozione enorme, poi trasformatasi in un totale impegno e nello studio del mio personaggio in ogni minimo particolare. Nei panni di Elton ho scoperto la Londra degli anni Settanta e la sensibilità dell’uomo, coraggioso nel rivelare la sua sessualità e generosissimo con gli amici». 
Rocketman parla anche del rapporto altalenante dell’artista con la madre Sheila interpretata da Bryce Dallas Howard. «La figura della madre – dice Egerton – per Elton è stata fondamentale. Fu lei a fargli studiare musica sin da quando aveva 5 anni. Da Sheila deriva il temperamento romantico di John». Un’affinità, quella tra madre e figlio, interrotta dopo il matrimonio del divo con David Furnish. Sheila e Elton non si sono parlati per 8 anni e la riconciliazione è avvenuta solo nel 2017, pochi mesi prima della morte dell’anziana. 
Nel cast c’è anche Richard Madden nel ruolo di John Reid, che è stato per anni il manager di Elton (e dei Queen, come racconta Bohemian Rhapsody) e Jamie Bell nei panni di Bernie Taupin, compositore e paroliere, che ha formato con Elton John una coppia artistica. «Impersonare Bernie è stata una scoperta continua – spiega Bell —. Per tutti noi il set è stato un vaso di Pandora di stimoli, di studio della musica e di analisi dell’industria e delle sue trasformazioni». 
Spiega il regista: «Il film non è solo una sorta di biografia, ma anche uno spaccato sociale della Londra musicale di vari decenni e l’affresco di una carriera che ha incrociato artisti di ogni tipo. Una parte del copione è basata sull’amicizia con Bernie, che ha trasmesso a Elton la passione per le collezioni d’arte». 
Racconta ancora il protagonista: «Sono stati ricreati locali come erano ai tempi dei primi tour di Elton: dal leggendario Troubadour alla Royal Academy of Music a Londra dove Elton ha studiato. Allora però si divertiva di più a esplorare le band della London Underground, mentre la mattina studiava Chopin o Bach». 
«Il film – puntualizza – non è un musical, ma racconta una vocazione. Tutte le immagini e i dialoghi raccontano senza reticenze la storia di un uomo che ha vinto i suoi dèmoni, le sue battaglie contro la droga e l’alcol e che oggi è impegnato con la sua fondazione nel sostegno delle ricerche e nella lotta all’Aids. Considero l’intero film (è questa anche l’intenzione di Elton John) un atto d’amore per la musica e l’esaltazione del suo estro persino nell’abbigliamento. Perché la moda, gli occhiali più bizzarri, le esibizioni sempre appassionate, testimoniano la ricchezza di una figura unica. Anche per il coraggio in anni ormai lontani di creare una propria casa discografica». 
«Elton è riuscito a diventare non solo una superstar, ma la persona che voleva essere» conclude Egerton, sottolineando come il cantante nella vita non abbia mai tentato di nascondere le sue fragilità e, soprattutto, la sua passione per la musica. «Anche attraverso gli show al Caesar Palace di Las Vegas e come scopritore di giovani talenti».