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 2019  marzo 23 Sabato calendario

Anastasio vuole apparire il meno possibile. Intervista

Ha debuttato ieri sera alla Santeria di Milano lo spettacolo di Anastasio, vincitore della dodicesima edizione di X Factor. È un viaggio che lo porterà nei più importanti club italiani con uno show che dimostra libertà espressiva e un’intelligente provocazione poetica. Al momento sono ben tredici le date esaurite e il primo singolo che dà il titolo all’ep La fine del mondo, prodotto da Don Joe ex Club Dogo, è ufficialmente Disco di Platino. 
Anastasio come è stato vivere il post X Factor? Sappiamo che per lei non è stato facile gestire il successo.
«Direi assolutamente difficile. Si è costretti ad affrontare cose impensabili ed è difficile interagire con una massa di persone che pensa di conoscerti perché ti ha visto dentro uno schermo. Nella vita vorrei stare tranquillo ma con tutto quello che c’è da fare le energie se ne vanno. In realtà, sogno un mondo dove scrivo canzoni e basta, sarebbe meno dispendioso». 
Non vorrei deluderla ma il suo sogno rimarrà tale per un po’.
«Lo so. Fortunatamente prima del percorso su Sky con X Factor avevo scritto un bel po’ di cose, alcune erano sotto forma di idee altre erano bozze e mi hanno risparmiato la fatica dell’ispirazione. Volendo ho un album già pronto e meno male perché con gli impegni che ho da quando sono uscito ho scritto una sola canzone». 
L’abbiamo vista al Festival di San Remo al fianco di Bisio. Che impressioni ha avuto di quei giorni?
«Rimasi colpito da fatto che avessero pensato a me. Certo durante X Factor ho parlato a molte generazioni e per il monologo di Bisio secondo loro ero perfetto. Non sono stato male ma mi sto rendendo conto che dal punto di vista dell’esposizione voglio uscire dalla spirale di ospitate o apparizioni di vario genere. Ho capito che in questo mondo l’unico modo per non scomparire è non apparire. Il dover esserci per forza mi mette un’ansia dalla quale vorrei distaccarmi». 
Com’è questo spettacolo dal vivo?
«Figo. Abbiamo creato una scaletta cicciotta con circa una ventina di pezzi e un brano che ho fatto agli esordi col nome d’arte di Nasta, un’abbreviazione che mi sono dato da solo nelle battle di freestyle. Sul palco saremo in quattro e oltre a me suoneranno il batterista Marco Lanciotti, al basso ci sarà Alessio Brun mentre Gianmarco Caruso farà il jolly fra tastiera, chitarra e sequencer». 
Che il tour sia quasi tutto sold out è una bella soddisfazione.
«Questo è il lato bello della faccenda: cioè c’è davvero qualcuno interessato alla mia musica e alle mie parole». 
I suoi testi vengono da esperienze personali o frutto di fantasia?
«La maggior parte da esperienze personali ma, per esempio, Rosso malpelo che avevo messo nel disco Disciplina sperimentale del 2015, l’ho ripreso esattamente dalla novella di Verga. Diciamo che sono bravo a canalizzare le mie emozioni».
Dove la vedremo questa estate?
«Di certo sarò il 9 luglio al Lucca Summer Festival dove canterò poco prima di Macklemore. Sarò anche al Giffoni Film Festival ma in tv basta fino a che sarà possibile. Magari piccole apparizioni non le escludo ma se le potrò evitare sarà meglio».