Il Messaggero, 23 marzo 2019
La manicure a cani e gatti
Le tende appena comprate, il divano di design col quale il salotto ha tutto un altro aspetto, persino quella cassettiera antica che è stata sottratta alla casa di mamma per farne il fulcro della propria camera da letto. Il gatto, e qualche volta anche il cane, hanno deciso di apporvi la propria firma e i segni dei graffi sono lì a infrangere ogni velleità da interior designer. Con un quattrozampe in casa, prima di pensare al mobilio, in effetti, sarebbe bene occuparsi della sua manicure.
L’ESTETICA
«Uno o più tiragraffi sono la soluzione migliore per evitare che i nostri amici arrotino le loro unghie dove non dovrebbero – racconta Valentina Chiapatti, veterinaria e ideatrice del blog amicaveterinaria.com, dove cerca di dare risposte dirette ai vari problemi che possono affliggere cani e gatti – Bisogna scegliere modelli solidi, verticali e collocarli in punti di passaggio dove il micio possa marcare il territorio: ce ne sono anche di molto appaganti esteticamente. In mancanza rivolgono le loro attenzioni al divano, che generalmente si trova proprio nell’ambiente al centro della casa. Un tappetino o stuoino possono essere ulteriori validi aiuti».
IL PASTO
Il problema è che il gatto tende a preferire, quando utilizza il tiragraffi, una forma ungueale alquanto appuntita: «Dettaglio non proprio piacevole – aggiunge Chiapatti – quando lo teniamo in braccia e inizia a fare la pasta (ovvero sposta le zampe, in alternanza, dall’alto verso il basso e viceversa) e conficca le sue unghie in qualche parte del nostro corpo. In questo caso si può pensare a una spuntatina».
Non è un’operazione facilissima e per questo Battista Galli, direttore sanitario della clinica veterinaria CMV di Varese, consiglia di farsi aiutare e, comunque, «di munirsi di un apposito tagliaunghie con margini arrotondati e mai di quelli venduti per gli umani. Inoltre, meglio evitare ogni intervento se il micio vive anche fuori casa: in questa eventualità le unghie per lui sono un mezzo di difesa»Per l’operazione deve essere scelto un momento in cui l’animale è rilassato, per esempio dopo il pasto, e non quando ha appena terminato di giocare o è irrequieto. «Si prende il gatto in braccio posizionandolo con la schiena a contatto della nostra pancia – consiglia Valentina Chiapatti – e poi si effettua una leggera pressione al centro della sua zampa, di modo che le unghie retrattili escano. A quel punto bisogna porre massima attenzione a non prendere la vena, altrimenti si provocherebbe forte dolore e sanguinamento». Nei gatti, che normalmente hanno la superficie ungueale trasparente è abbastanza semplice. Più complesso diventa con i cani, che hanno generalmente le unghie nere: «A dirla tutta, Fido non avrebbe bisogno di alcuna spuntatina – specifica la veterinaria – Se esce, gioca, cammina e non sta tutto il giorno chiuso in casa, magari ai piedi del divano, muovendosi consuma già di suo le unghie. Queste sono davvero lunghe e bisogna correre ai ripari quando toccano per terra una volta che l’animale è in piedi e si piegano di lato o addirittura sollevano il polpastrello».
IL DANNO
Nel cane, in ogni caso, è bene controllare di tanto in tanto le zampe: se ci si trova di fronte a una crescita ungueale alterata o difforme è possibile essere di fronte a un problema neurologico od ortopedico grave. In questi casi, occorre fissare quanto prima una visita dal veterinario. «Alcune razze – conclude Valentina Chiapatti – hanno lo sperone. È una specie di dito accessorio e inutile che si trova sulla zampa posteriore e non poggia per terra. Proprio per questo l’unghia qui non si può accorciare camminando. Per evitare che crescendo si conficchi nella carne va periodicamente tagliata». Cure particolari vanno dedicate alla manicure di cani e gatti anziani: si muovono poco e non sono in grado di farsi da soli le unghie. Un aiuto umano in questi casi è ben gradito.