ItaliaOggi, 23 marzo 2019
Google punta sui videogiochi
Google lancia un’offensiva nel settore dei videogiochi in streaming con il suo nuovo servizio, Stadia. È una piattaforma di giochi a domanda, disponibile con qualsiasi dispositivo connesso, non importa che sia un computer o uno smartphone o un televisore intelligente o un tablet alla maniera di Spotify per la musica o Netflix per i film e le serie Tv. Non è un contenitore ma un servizio ha spiegato, a Le Monde, Phil Harrison, presidente della divisione videogiochi di Google. È la fine dell’epoca delle console (ne sono state vendute oltre cento milioni negli anni Duemila). Di sicuro è l’inizio di una nuova epoca, quella dei videogiochi in streaming grazie ad una semplice connessione a Internet. Il mercato potenziale è valutato intorno ai 2 miliardi di persone in 200 paesi, a regime, secondo quanto ha riportato Le Monde, che possono giocare senza avere un’apparecchiatura dedicata e costosa. L’affare è interessante per l’industria del settore.Google non ha voluto comunicare dettagli del proprio catalogo e del suo modello economico: non si sa se farà un abbonamento come Netflix o si baserà su finanziamenti della pubblicità.
Per approfittare del serivio sarà necessaria una connessione ad altissima velocità. Stadia non sarà utilizzabile in treno, in aereo e nel metrò e nelle zone rurali. La situazione migliorerà con l’avvento del 5G. Google, con la sua politica ultra aggressiva che non esita a investire per acquistare giochi in esclusiva (la canadese Jade Raymond, star del settore, ha preso la guida di Stadia), non è l’unica impresa sul mercato nascente dei videogiochi in streming: Sony, Microsoft, Amazon, Twitch affilano le proprie armi. È un mercato ultra concocorrenziale che farà molte vittime.