ItaliaOggi, 23 marzo 2019
La farina diventa Gran Riserva
Gran Riserva. Come un cognac di lusso. Sì, è nata la farina Gran Riserva, 100% italiana, proveniente da territori rigorosamente selezionati (tra le province di Bologna, Modena e Ferrara). Un altro tassello del mosaico del made in Italy agroalimentare ad alto valore aggiunto e che si fa spazio sui mercati esteri. A dare lustro alla farina è uno dei più antichi molini, costruito (a vapore, nei pressi di Ferrara) nel 1875 da Valente Pivetti. Tuttora porta il suo nome ed è guidato dal bisnipote (quinta generazione) Alberto, che gestisce l’intera filiera, dalla scelta del terreno sino alla macinazione. I campi selezionati sono lontani da zone ad alto traffico e fonti di inquinamento. Il molino ha una capacità produttiva di 1.100 tonnellate al giorno, fattura 75 milioni di euro, ha 64 dipendenti, esporta anche in Nord America e Medio Oriente. Con la nuova linea di farine cru andrà alla conquista della Cina (in attesa della Via della seta). «Abbiamo otto certificazioni», dice Alberto Pivetti, «che indicano il rispetto di una filiera produttiva legata al luogo di origine e basata sulla sottoscrizione di un rigido disciplinare orientato alla massima sostenibilità ambientale, sociale ed economica. Infatti col nostro impegno intendiamo sensibilizzare tutta la comunità a un uso più consapevole delle risorse ambientali, che si trasforma poi in vantaggio economico». È anche una risposta, concreta e non teorica, ai ragazzi che hanno manifestato per l’ambiente e la salvaguarda del pianeta e che magari potrebbero trovare occupazione proprio in un’agricoltura inserita nell’economia green.