Il Messaggero, 22 marzo 2019
Biografia di Peng Liyuan, la first lady cinese
Fino al 2007, quando Xi Jinping fu promosso nell’Ufficio politico (la leadership di 25 membri del Partito comunista), sua moglie, Peng Liyuan, per i cinesi era un volto decisamente più familiare di quello del futuro presidente. Il talentuoso soprano che accompagna Xi nella sua visita di Stato in Italia, in patria è infatti una superstar, una delle interpreti più acclamate di canzoni tradizionali nella Repubblica popolare.
Nata nel 1962 nella provincia dello Shandong, Peng crebbe in una famiglia che, come quella di Xi, fu perseguitata durante la Rivoluzione culturale. In seguito, si formò all’Accademia nazionale della musica di Pechino, ed esplose negli anni Ottanta, un periodo di profondi cambiamenti, anche in ambito artistico: le Otto opere rivoluzionarie imposte da Jiang Qing (la moglie del Grande timoniere) durante il maoismo, furono subissate da un’ondata di nuova musica popolare. Il Gala di Capodanno della CCTV (la televisione di stato) divenne il palcoscenico dal quale davanti ai pezzi da novanta del Partito seduti in prima fila facevano capolino le giovani promesse canore.
La consacrazione di Peng arrivò nel 1982, con il brano Nel campo della speranza. Ed è con le sue esibizioni anno dopo anno in quello spettacolo seguito da centinaia di milioni di cinesi che Peng è diventata famosa prima di sposare, nel 1986, Xi, che allora lavorava come funzionario di Partito a Xiamen, nella provincia costiera del Fujian che si apriva al commercio e agli investimenti esteri. In un mondo tradizionalmente ingessato e popolato di soli uomini come quello della leadership cinese post-maoista, la fama di Peng si è rivelata per Xi un importante asset, avvicinandolo al popolo. Inoltre, mentre le consorti dei leader precedenti Deng Xiaoping, Jiang Zemin, Hu Jintao hanno tutte mantenuto un profilo bassissimo, Peng fa politica: all’interno della Conferenza consultiva del popolo cinese, ambasciatrice anti-Aids e tubercolosi per l’Organizzazione mondiale della sanità, oltre ad essere sempre al fianco di Xi nei viaggi importanti, negli incontri con Putin, con Obama prima e con Trump poi.
Le agiografie ufficiali riferiscono di un rapporto strettissimo tra Peng e Xi, ma in realtà della relazione privata dei due non si conosce niente, perché nulla si deve sapere di una leadership che, tradizionalmente, fa dell’opacità uno dei suoi punti di forza.
«Papà Xi ama mamma Peng e con l’amore il paese è fortissimo», recita una filastrocca della propaganda, che forse non è tanto lontana dalla realtà, perché Peng si sta rivelando anche un importante strumento del soft-power cinese in politica estera. Con la sua presenza e la sua eleganza raffinata Peng riflette le ambizioni di un Paese, la Cina di Xi Jinping, che si sente sicuro di sé, che ha ribaltato ufficialmente la politica estera attendista, seguita da Pechino fin dai tempi di Deng Xiaoping, secondo la quale bisogna nascondere la forza, aspettare il momento.Una coppia imperiale, ma anche un fenomeno pop. I loro amore è stato celebrato dalla popolare canzonetta «Xi Dada ama Peng Mama». Scritta come una ballata popolare, la canzone celebra lo zio Xi (Xi Dada) «che osa combattere le tigri», e dona a Peng Mama «i fiori più belli». E se Xi ha scelto per sé un’immagine di uomo lontano dai lussi dei corrotti, con i capelli brizzolati invece della tinta nera dei suoi predecessori, la moglie aggiunge un tocco di glamour. La Cina di oggi va alla conquista del mondo, con Xi e con Peng.