ItaliaOggi, 22 marzo 2019
In Sicilia 30 esorcisti per combattere Satana
Calogero Palilla ha la barba da frate e gli occhiali da filosofo. A un certo punto della sua vita, nel 1999, ha dovuto scegliere tra Satana e Platone. «Volevo fare tutto fuorché l’esorcista. Il mio sogno era insegnare filosofia. Poi, nel ’99, fui convocato dalla Curia di Palermo e l’allora cardinal De Giorgi mi disse che dovevo fare l’esorcista». Da quel giorno Calogero Palilla, 78 anni, originario di Canicattì, combatte il Maligno col nome di frate Benigno. E lo fa da coordinatore del centro regionale Giovanni Paolo II per la formazione degli esorcisti gestito dalla Conferenza episcopale siciliana, da anni in prima fila per promuovere l’aggiornamento costante di pratiche esorcistiche. La Sicilia, nel 2009, vantava un singolare primato: quello di regione col più alto numero di sacerdoti ufficialmente nominati dai vescovi per combattere il demonio. Su circa 100 preti esorcisti censiti in tutta l’Italia, 20 si trovavano nell’isola. Oggi, secondo i numeri di frate Benigno, sono addirittura aumentati: «Siamo 30 per tutte le 19 diocesi siciliane, 4 soltanto a Palermo». Con un altro record suggestivo: la Sicilia, da sola, ha il doppio degli esorcisti della Spagna. In Italia si è tornati a parlare di esorcismi lo scorso febbraio, con la notizia di un presunto programma denominato «Corso sull’esorcismo e sulla preghiera di liberazione» promosso dall’Ateneo pontificio regina apostolorum su una piattaforma del ministero dell’Istruzione. Sul tema dei posseduti, frate Benigno, francescano dal 1957 e sacerdote dal 1966, ha precisato che «non sempre chi ritiene di avere bisogno di un esorcismo ha davvero bisogno di un esorcista. Anzi: nel 99% dei casi non è così».
Il sacerdote, pochi giorni fa, ha parlato di esorcismi con una relazione presentata ai vescovi siciliani. «Per diventare esorcisti bisogna approfondire i temi storici, liturgici e biblici, bisogna aveva una buona preparazione teologica e fare tirocinio con un altro esorcista. È come fare l’avvocato: non basta la laurea, prima è necessario fare praticantato in un altro studio legale». «Mi rincresce pensare che nelle Università non si parli mai di questo tema», ha sottolineato frate Benigno. «Capisco che serva la fede, ma bisogna ammettere che ci sono patologie che, non si sa come e non si sa perché, sono guarite con la sola preghiera e con gli esorcismi. Anche se la maggior parte delle persone che chiede aiuto a un esorcista, in realtà, non ha bisogno di un esorcismo». Secondo i dati pubblicati dal quotidiano La Sicilia, dal 2012 i casi di siciliani posseduti da Satana e sottoposti a un esorcismo sono triplicati. Sino a raggiungere le 55 persone negli ultimi quattro anni.
A Palermo, per questo, c’è un centro di ascolto nel quale lavorano anche laici. E spesso gli assistiti superano quota 160. «Ma molti hanno solo bisogno di incontrare il Signore e non certo di un esorcismo», ha precisato frate Benigno. «Mi faccio assistere da un’équipe con uno psichiatra, un criminologo, due medici di famiglia e una psicoterapeuta».