Libero, 21 marzo 2019
Quelli che hanno paura degli insetti
Blatte, mosche, calabroni, zanzare e cimici. Sono solo alcuni degli insetti che terrorizzano molti italiani. La loro presenza crea paura e disagio, anche perché alcuni sono portatori di malattie pericolose. Dalla malaria al dengue, dalla salmonellosi alla febbre tifoide. Il timore sta crescendo, complice un inizio di primavera decisamente anticipato. E per qualcuno diventa panico: aumenta il battito cardiaco, le mani sudano e c’è chi grida o si paralizza davanti all’intruso indesiderato. O chi decide addirittura di cambiar casa o dove andare in vacanza a seconda della presenza o meno di ragni, imenotteri, altre bestie volanti.
L’INDAGINE
A confermare il brutto rapporto fra umani e insetti è una nuova indagine condotta da Doxa per Rentokil. Dal sondaggio emerge che il 66 per cento dei nostri connazionali si sente profondamente infastidito dalla presenza delle zanzare, soprattutto in casa. Sono in particolare gli uomini a percepirle come ospiti sgraditi (67% di maschi contro il 64% di femmine). Ma non finisce qui, perché anche le mosche provocano fastidio (51%). E sono soprattutto le donne, in questo caso, a non gradire la loro presenza (55% di femmine contro il 47% di maschi). Passando alle blatte e agli scarafaggi, a temerli è il 57 per cento degli intervistati, mentre a non sopportare i calabroni è il 32 per cento. Al di là del disagio, c’è anche il timore di essere punti. A provarlo è il 18 per cento degli intervistati. In generale, la paura degli insetti volanti – api, vespe e calabroni compresi – è dovuta principalmente al rischio di punture, e non invece a quello di trasmissione di malattie o infezioni (32 per cento). Una percezione non sempre corretta se si pensa che il contagio di molte patologie nel mondo avviene proprio attraverso le zanzare e le mosche. Secondo i dati dell’Organizzazione mondiale della sanità, oltre l’80 per cento della popolazione mondiale è a rischio di contrarre un’infezione da questi insetti – con un picco nelle aree tropicali e subtropicali più povere – e ogni anno più di 700mila persone su tutto il pianeta sono colpite da questi infestanti. «Esattamente come succede alle persone che portano in casa sporcizia attraverso le scarpe, così le mosche possono trasportare sulle zampe milioni di microrganismi nocivi per la salute dell’uomo. Raccolgono sostanze contaminanti da rifiuti ed escrementi e le trasmettono quando si posano su cibi o bevande», spiega Ester Papa di Rentokil Italia, «In questo modo avviene il contagio di patologie debilitanti e insidiose, come dissenteria, salmonellosi e febbre tifoide. Allo stesso modo, le zanzare sono veicoli per la trasmissione di virus, come il chikungunya e il west nile, purtroppo recentemente molto noti per aver causato dei focolai di epidemie in alcune parti d’Italia, e di malattie come febbre gialla, dengue, malaria e molte altre che ancora oggi hanno grande impatto a livello mondiale». Ma c’è un altro elemento alla base di questo rapporto così difficile con gli insetti. E riguarda il loro aspetto. «Questi piccoli animali non sono amati perché evocano quasi sempre qualcosa di brutto e alieno. E questo riguarda in particolare blatte, cimici, mosche e zanzare», spiega Ilaria Negri, entomologa dell’università Cattolica di Milano, «Naturalmente ci sono le eccezioni, perché le farfalle piacciono praticamente a tutti. Mentre le api, attraverso l’impollinazione, sono fondamentali per la nostra sopravvivenza». Fra le specie infestanti più fastidiose, e in alcuni casi pericolose, ci sono le zanzare. Che quest’anno si sono risvegliate prima del solito. «Questi insetti, così come altre specie, fanno effettivamente paura a molte persone», prosegue l’esperta, «La responsabilità è del fastidio che la loro presenza provoca. Ma anche il terrore di entrare in contatto con patologie gravi come per esempio malaria, dengue e zika virus». Milioni di esemplari stanno già creando disagi agli italiani. «In realtà le zanzare autoctone non sono mai andate via», va avanti Negri, «Durante l’inverno sopravvivono come adulti nelle case e negli ambienti caldi, in una sorta di letargo. Con l’arrivo del primo caldo si riattivano e ricominciano a pungere». Quest’anno la primavera è arrivata in anticipo, e così gli insetti hanno già cominciato a creare problemi. «In realtà il rischio riguarda solo le zanzare comuni. Quelle tropicali, come la tigre, sono ancora allo stadio di uova. Con il caldo più intenso cresceranno e torneranno a infestare le nostre città – dice ancora l’esperta -. I primi esemplari si riaffacceranno quindi fra la fine di aprile e i primi di maggio. Diverso il caso per la processionaria del pino, responsabile di pericolose dermatiti. Normalmente viene avvistata a maggio, quest’anno invece si è risvegliata alla fine di febbraio».
CALDO ANOMALO
Insomma, questa primavera bisogna cominciare a fare i conti con gli insetti prima del solito. E questo riguarda soprattutto i soggetti più esposti. «Le zanzare pungono perché sono attratte dall’anidride carbonica emessa dall’organismo, ma anche dagli odori della pelle», conclude Negri, «Quindi alcune persone possono essere più appetibili a causa di queste caratteristiche. Inoltre ci sono soggetti più sensibili. Nei casi più gravi la pelle può infettarsi, causando disagi. Tutto dipende dal sistema immunitario. Per questo è bene proteggersi». E sperare che l’estate non sia troppo calda o umida. Diventando così terreno fertile per le specie tropicali, più dannose e pericolose.