www.repubblica.it, 18 marzo 2019
Pochi chiedono il reddito di cittadinanza
ROMA - Presentate 192.310 domande di reddito di cittadinanza, dal 6 marzo a oggi, presso gli uffici postali e online, sul sito del governo. Si tratta del 15% della platea stimata dal governo. A cui aggiungere le 420 mila richieste inoltrate dai Caf (dato relativo alla fine della settimana passata). In totale, 612.310 moduli: il 47% circa della platea complessiva degli aventi diritto – quasi la metà – stimata dal governo in 1 milione e 300 mila famiglie.
Per quanto riguarda il dettaglio regionale, al momento una mini classifica si può fare solo per le domande accolte da Poste e online. In particolare, sono state depositate 166.710 richieste presso gli uffici postali e 25.600 via internet. Le prime cinque Regioni per numero di richieste sono la Lombardia con 26.492, la Campania con 25.486, la Sicilia con 21.071, il Piemonte con 18.118 e il Lazio con 17.971.
Il decretone che istituisce il reddito e la pensione di cittadinanza – oltre a quota 100, l’anticipo pensionistico – non è ancora legge. Anzi oggi è tornato nelle commissioni della Camera per aggiustamenti tecnici, ma il voto finale con la questione di fiducia (che il governo ha posto in serata) è previsto entro giovedì. Sarà infine necessaria un’ultima lettura in Senato, prima della conversione in legge entro il 29 marzo.
Chi ha presentato il reddito sin qui, in base ai criteri inseriti nel decretone ma poi modificati durante l’iter parlamentare, dovrà integrare la documentazione entro 6 mesi. Altrimenti perderà l’assegno. L’Inps prevede di approvare le prime domande entro il 15 aprile e accreditare le somme sulla card prima della fine del mese.