La Stampa, 19 marzo 2019
Matteo Di Cianno, l’uomo che ricorda tutto
Inutile girarci intorno, la domanda cruciale è: qual è il segreto per ricordarsi tutto? «Bisogna essere un po’ bambini. Avere tanta fantasia. Si tratta di inventarsi immagini in sequenza e creare storie paradossali fino a riuscire a vederle nitidamente. Quando le vedi, devi assegnare ad ognuna un posto preciso».
Che voi ci crediate o meno, il campione italiano di memoria ha vinto il concorso mettendo in fila una sfilza impressionate di immagini così: Diabolik nero uccide con il coltello, Willy Coyote fa esplodere la mina, Homer Simpson scava, Garfield gratta e il tucano, beh il tucano, dopo qualche tentennamento, il tucano si è messo a becchettare il cibo di un turista. Per ogni immagine, una sequenza di due numeri. In modo da saperla ritrovare nella sua esatta posizione e tradurla come un codice segreto al contrario. Ad esempio, il numero 48041 è il Gabibbo che pesca «Perché lo zero si pronuncia con la z, ma io la trasformo in s e quindi colore rosso, mentre la lettera o potrebbe essere una…». Calma.
Il campione italiano di memoria si chiama Matteo Di Cianni, 31 anni, è nato e cresciuto a Mondovì e nella sua vita si occupa di tutt’altro. Per esagerare in questa dicotomia, l’hanno soprannominato «il macellaio». Ma in realtà è un impiegato di un’azienda di confezionamento alimentare. «Il mio lavoro consiste nel mettere il prezzo su pezzi di carne, che poi devo portare dal magazzino alla cella frigorifera». Nulla a che vedere con le sequenze numeriche e con la sua straordinaria abilità di ricordarle. Un talento che domenica a Milano gli ha permesso di vincere il premio più ambito della specialità. Ecco in cosa è consistita la prova più complicata: undici sfidanti, davanti a un tavolino sgombro, paravano le orecchie di fronte a un computer che sputava fuori ad alto volume un numero al secondo. Fino ad arrivare a 300 numeri. Finito il conteggio, gli sfidanti raccoglievano dal pavimento un foglio e una biro e dovevano rimettere in fila quella sequenza appena ascoltata. Il primo errore Matteo Di Cianni lo ha commesso al centoventiquattresimo numero. Record italiano. Altri record: 2400 codici binari in 30 minuti, 67 date giuste in 5 minuti, la sequenza di un mazzo di carte da 52, mischiato a caso e ricordato a memoria, in 54 secondi.
La fascinazione
Figlio di un operaio e di un’infermiera domiciliare, Matteo Di Cianni non ha mai nemmeno sospettato di avere questo talento. «Mi sono diplomato all’istituto tecnico di Mondovì, ho iniziato a lavorare subito a 19 anni come etichettatore di carni. Non ci pensavo proprio a questa disciplina. Fino a quando ho incrociato un libro intitolato “Memoria prodigiosa“ di Matteo Salvo. Mi sono messo a leggere e l’argomento mi ha affascinato. È stato bello per me che facevo un lavoro fisico e ripetitivo, potermi occupare di qualcosa di mentale». Si esercita un’ora al giorno. «Ho capito che la cosa più importante non è il talento, ma l’ostinazione. Bisogna volerci arrivare, devi capire perché sbagli. Magari l’immagine non era abbastanza forte, magari l’hai collocata nel luogo sbagliato. Io, di notte, prima di addormentarmi metto sequenze di numeri dappertutto, riempio la mia stanza di immagini». Controindicazioni? «La mia fidanzata pensa che io sappia ricordare tutto. Magari mi dice che le è piaciuto un certo vestito, e io non me lo ricordo. Ma perché per ricordare, devi metterti nella condizione di ricordare. Voglio dire: c’è un pulsante on e un pulsante off. Non sono in servizio permanente. Non memorizzo sempre. Il mio non è un super potere, ma una tecnica».
L’aiuto contro l’ansia
La fidanzata Mery però ha un ruolo tutt’altro che secondario. Crede nel talento e nella tecnica di Matteo. Lo incoraggia. Fa il tifo per lui. Lo accompagna ad ogni competizione. «Per me è un grandissimo aiuto. Perché mi sono reso conto che sì, certo, devi studiare e devi essere ostinato. Ma se hai l’ansia, sei fregato. E io, all’inizio, ero molto ansioso. Studiando ho cercato di cambiare mentalità per affrontare i concorsi. Ho capito che serve un pensiero positivo. Prima delle gare adesso mi sogno vincitore, sento proprio gli applausi. E Mery mi aiuta tantissimo a credere nelle mie possibilità. Le sue parole mi danno la carica».
Così l’etichettatore di carni è diventato campione italiano di memoria. Nella sua casa di Mondovì c’è la coppa in camera da letto, tiene mazzi di carte sul tavolo per imparare nuove sequenze numeriche. Altri segreti da confidare? «Prima della gara bisogna fare attività sportiva, dormire bene e mangiare leggero. Non puoi avere il cervello impegnato nella digestione mentre cerchi di ricordare».
Dice di avere affinato la sua tecnica di memorizzazione ispirandosi a due campioni inglesi, Dominic O’ Brien e Ben Pridmore. Da ognuno ha preso qualcosa, per poi inventarsi il suo codice segreto fatto di fumetti e cartoni animati. Questi anni passati a ricordare non sono stati pura gloria. «Ho partecipato a “Superbrain“ con Paola Perego, sono arrivato primo e ho vinto 20 mila euro in gettoni d’oro». E il futuro? «Iscrivermi con una squadra italiana al campionato mondiale di memoria». Si disputerà in Cina. L’ultimo vincitore è statunitense. Ma anche Matteo Di Cianni da Mondovì potrebbe essere della partita, con le sue sequenze ordinate di immagini paradossali.