Libero, 18 marzo 2019
Chi russa rischia il divorzio
Quanti avranno pensato, con occhi stanchi dopo una notte passata in bianco, di minacciare il divorzio dal partner russatore. A volte questa minaccia si trasforma davvero in azione legale e anni di relazione vengono mandati all’aria anche per il desiderio di un riposo tranquillo. La roncopatia, oltre a originare problemi di salute e incidenti stradali, è infatti una delle prime cause mediche del divorzio, insieme all’obesità, ed è in assoluto la terza causa di separazione dopo l’infedeltà e i problemi finanziari. A dirlo è la ricerca del Sleep Disorders Center at Rush University Medical Center, secondo cui russamento e apnee mettono a dura prova la stabilità matrimoniale. Perciò se fino a questo momento avete pensato che l’amore supera tutto, vuol dire che non avete mai avuto un compagno che russa disturbando puntualmente il vostro sonno, notte dopo notte. Dormire sul divano potrebbe essere una soluzione valida per qualche giorno, ma alla fine stanchezza e irritabilità legate alla mancanza di riposo, aumentano le discussioni portando, in alcuni casi, alla rottura.
ADDIO DEFINITIVO
Così la separazione inizia dal letto, luogo d’intimità fisica ma anche di mantenimento e rafforzamento del legame affettivo, e sfocia in un addio definitivo. Chi russa, in effetti, subisce una diminuzione del desiderio sessuale, indipendentemente dall’età. La libido cala inevitabilmente anche nell’altro compagno, che, esaurita la pazienza, sceglie di dormire lontano da quel fastidioso rumore. Non dimentichiamo, infatti, che dormire è una delle attività più importanti per l’uomo, senza di essa tutta la vita viene compromessa. Le soluzioni sono più semplici di quanto si pensi. «In Italia abbiamo l’abitudine di dormire nello stesso letto» afferma l’avvocato Gian Ettore Gassani, presidente nazionale e fondatore dell’Ami, l’Associazione Avvocati Matrimonialisti Italiani per la tutela delle Persone, dei Minorenni e della Famiglia – «negli altri Paesi, soprattutto in quelli anglosassoni, i coniugi dormono in due camere separate e confinanti, evitando fin dal principio discussioni legate ai disturbi notturni. Da noi invece si finisce in tribunale». «Quello che lamenta il partner che chiede il divorzio non è il problema di cui è affetto, senza colpa, il compagno» continua l’avvocato «quanto piuttosto il disinteresse nel porre rimedio alla roncopatia, seppur al giorno d’oggi esistano diverse efficaci terapie». Ecco che curarsi diventa fondamentale anche per un altro motivo che prescinde dalla salute fisica: smettere di russare può salvare il matrimonio.