la Repubblica, 17 marzo 2019
Greta in treno
No, non a tutti piace Greta Thunberg, l’attivista svedese che a 16 anni è riuscita ad affermarsi come una delle voci più importanti nella lotta al cambiamento climatico. Lei, la sua storia personale di giovane affetta da sindrome di Asperger, il successo dei suoi venerdì di protesta verde – i #Fridaysforfuture – e la nomina social a candidata al Nobel per la Pace, stanno avendo grande riscontro nel mondo. Ma non solo.
Oltre alla polemica tutta italiana nata dopo le frasi di Maria Giovanna Maglie, cresce sui social un piccolo caso legato a una foto della giovane risalente al 22 gennaio scorso, quando la ragazza svedese ha partecipato al World Economic Forum di Davos raggiungendo la località svizzera con un viaggio in treno di 32 ore.
Nell’immagine – non una foto ritoccata ma una immagine pubblicata dalla stessa attivista – si vede Greta all’interno di un vagone di un treno mentre mangia un panino. Sul tavolo due banane, due bottiglie in metallo, un sacchetto in plastica di pane. La foto riporta la didascalia “Pranzo in Danimarca”.
Greta Thunberg idole des jeunes entrain de se taper la cloche dans un train. Au menu? De l’agroalimentaire et des contenants en plastique #MarchePourLeClimat pic.twitter.com/WR0fXg00aE
– Stephane Riss (@risstephane) March 16, 2019
Quella confezione di plastica per alcuni è diventata la prova della corruzione dell’attivista, la sua integrità messa in discussione. Sotto lo scatto, che fa parlare a due mesi di distanza, sono centinaia i commenti e c’è anche chi critica la scelta di mangiare banane in inverno. “La tipica ambientalista nord europea – scrive un utente – mangia cibo fuori stagione come le banane, usa plastica. Questa foto descrive perfettamente il genere di persone che partecipa a questi movimenti. Sei solo un altro giocattolo di una grande e ipocrita macchina lava-cervelli”.
A questa e altre critiche l’attivista aveva risposto lo scorso 2 febbraio pubblicando su Facebook una lettera aperta agli hater. “Molti sostengono che ci sia qualcuno dietro di me o che sono stata pagata o che vengo utilizzata. Dietro di me non c’è nessun altro oltre me”. E ancora: “A volte collaboro con delle associazioni ma sono assolutamente indipendente e rappresento solo me stessa. Tutto quello che faccio lo faccio gratuitamente”.