La Stampa, 17 marzo 2019
In Slovenia nasce una Lega ispirata a Salvini
Matteo Salvini ha i suoi primi accoliti in Europa. La Lega fa proseliti con la politica sovranista al punto che in Slovenia nasce, da una costola del Partito democratico (centrodestra), guidato dallo storico leader Janez Janša, la Lega patriottica (Dom) che sostiene di collocarsi politicamente nell’area occupata attualmente dalla Lega del ministro degli Interni italiano, dalla tedesca Afd e dalla polacca Pis. E i suoi ideologi, ossia l’economista Bernard Brščič e l’avvocato Lucija Ušaj Šikovec, sono pronti a far partecipare la neonata formazione politica alle elezioni europee.
E così nel periodo in cui si complicano i rapporti all’interno del Partito popolare europeo (Ppe) con il «problema» che si chiama Viktor Orban, la situazione diventa ingarbugliata anche nella destra della Slovenia. Se da una parte il deputato Sds, Branko Grims, sostiene che se Orban sarà escluso dal Ppe, allora vorrà dire che il suo partito non ha più nulla a che fare con i popolari europei, nel processo di radicalizzazione della destra ecco che spunta invece un nuovo partito, Dom per l’appunto. Nuovo partito attorno al quale aleggia una certa atmosfera di mistero. Su Twitter ci sono alcuni punti programmatici della formazione che, per adesso, non ha un sito web né altri dati concreti. Da quanto è dato sapere il partito è ufficialmente nato il 26 febbraio scorso (in Slovenia serve organizzare un congresso costitutivo e le firme di almeno 200 iscritti) e il suo segretario generale, secondo quanto riportato dal quotidiano di Lubiana, Dnevnik, è Žiga Jereb. Dom inizierà a «colloquiare» con l’opinione pubblica dopo il 6 aprile, quando saranno note le candidature per le europee. Solo allora sarà pubblicamente svelato chi è alla guida del partito.
La primavera del segretario leghista
Nei pochi punti di programma pubblicati su Twitter si legge che Dom è uno dei partiti della cosiddetta «primavera europea rappresentata da Matteo Salvini» e non dal Ppe o da Manfred Weber. L’ideologo Brščič, classe 1973 - un master alla London School of Economics e un’esperienza da sottosegretario alla presidenza del Consiglio durante il governo Janša (2011-2012) -, descrive Jareb come un giovane brillante che fa parte di quella schiera di trentenni sloveni che hanno detto no alla partitocrazia tradizionale. E proprio Brščič conferma che potrebbe essere il capolista di Dom alle europee. «La nostra formazione è vicina invece a partiti come la Lega, la Afd o il Partito del diritto polacco, quindi ai quei partiti che si oppongono al cartello di governo degli esattori di Bruxelles».
La seconda in lista sarà l’avvocatessa Lucija Ušaj Šikovec, come Brščič con un passato «turbolento». Lui è stato assolto dalle accuse di negazionismo, lei è stata denunciata all’Ordine degli avvocati per un suo discorso ostile ai migranti.