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 2019  marzo 17 Domenica calendario

Putin apre campi di rieducazione per minori

La rieducazione degli adolescenti «difficili» in Russia sarà presto affidata a campi patriottico-militari. Già a partire da quest’anno «i minori inclini a infrangere la legge» saranno «corretti» in questi centri. Non si sa ancora di che campi si tratti, quanto dureranno i soggiorni ed esattamente come saranno organizzati. Ma si suppone che i ragazzi svolgeranno attività fisiche e saranno sottoposti alla solita dose di storia patria riveduta e corretta per esaltare l’orgoglio nazionale che le autorità russe riservano ai più giovani. 
L’annuncio è arrivato nei giorni scorsi dal segretario del Consiglio di Sicurezza russo Nikolaj Patrushev che, pur senza fornire molti dettagli, ha offerto l’ennesima conferma di come il Cremlino punti sempre più sul militarismo e sul patriottismo per plasmare le nuove generazioni.
Piccolo esercito
Centinaia di migliaia di bambini russi (oltre 300.000 a dicembre) indossano già la divisa della YunArmiya, un gruppo paramilitare per ragazzini dagli 8 ai 17 anni creato nel 2016 dal ministro della Difesa Sergey Shoigu. Il responsabile è il generale e vice ministro della Difesa Andrey Kartapolov, che è pure il capo del nuovo Dipartimento Politico-Militare delle forze armate lanciato la scorsa estate da Vladimir Putin: un reparto che ha il compito di promuovere il patriottismo tra le fila dell’esercito, dove tanti sono anche i giovani di leva.
Le strutture della propaganda putiniana ricordano tanto quelle di sovietica memoria. I berretti rossi che indossano i piccoli della YunArmiya - acronimo formato dalle parole Yunost, gioventù, e Armiya, esercito - rievocano i fazzoletti rossi dei pionieri dei tempi dell’Urss. Mentre gli ufficiali del dipartimento per la diffusione del patriottismo nelle forze armate fanno tornare alla memoria gli ufficiali politici dell’Armata Rossa: i famigerati «zampolity» che impartivano ai soldati i fondamenti del marxismo-leninismo e assicuravano la fedeltà delle truppe all’ideologia comunista.
Campi patriottici
I campi patriottico-militari per «i minori inclini a infrangere la legge» secondo qualcuno potrebbero però somigliare ai controversi «boot camp» americani per adolescenti problematici più che ai lager sovietici. Patrushev ha annunciato l’intenzione di ricorrere a questi campi pochi giorni fa, in un incontro a Izhevsk, (vicino agli Urali) dedicato alla prevenzione dei reati tra i minorenni.
Saranno davvero efficaci? L’opinionista Georgy Bovt nutre non pochi dubbi a proposito. «Questo tipo di esperienza - ha spiegato in un’intervista radio a Business Fm - non riduce il numero dei recidivi tra gli adolescenti difficili perché in questi campi non si trattano adeguatamente i problemi psicologici e di altro tipo dei ragazzi, che spesso sono la vera causa della loro condotta». 
Secondo Bovt, insomma, flessioni e disciplina militare non sono la giusta soluzione ai problemi degli adolescenti. Del resto, questi campi in passato sono finiti sotto accusa anche negli Stati Uniti. «Si dice - ironizza Bovt - che darsi la zappa sui piedi sia un antico passatempo russo, ma noi ci daremo lo stesso la zappa sui piedi, anche se questa zappa è americana».
Militarismo e web censurato
Il Cremlino vuole dunque continuare a percorrere la strada del militarismo. E allo stesso tempo punta a rafforzare il controllo e la censura sul web: per molti giovani l’unica fonte di informazione alternativa rispetto alla tv, che in Russia è solo e soltanto filo-Cremlino. Patrushev lega invece i reati commessi dai giovani a «manipolazioni mentali attraverso i social network» e nel suo intervento a Izhevsk ha lodato i nuovi software installati nelle scuole per vietare l’accesso ai siti internet proibiti. Del resto, meno di un anno fa fu proprio Patrushev - stretto alleato di Putin e già direttore dei servizi segreti - a proporre di arruolare i blogger russi per creare «brigate internet» che diffondessero tra i giovani russi patriottismo e valori morali e spirituali.