la Repubblica, 16 marzo 2019
L’origine del mondo si fa bella
“L’origine del mondo” rivista e corretta dal chirurgo estetico (+45 per cento nel mondo nel 2018 le donne che si sono sottoposte a labioplastica), le maschere idratanti, gli interventi per ingrandire il punto G, il dibattito sulla peluria e i trattamenti per ringiovanire i genitali femminili e rendere più agevoli i rapporti delle over 50: succede che argomenti privatissimi diventino pubblici. E che, soprattutto all’estero, conquistino le pagine di quotidiani, magazine e siti.
Il fenomeno del sesso delle donne, visto dal punto di vista delle donne, secondo gli analisti del provider di marketing Mintel sarebbe una conseguenza del #MeToo. Il movimento contro le molestie sulle donne e per il riconoscimento del loro ruolo nella società, nato nell’autunno del 2017, avrebbe contribuito a riportare in auge battaglie in voga negli anni Settanta. E altre nuove, come la campagna per il rimborso degli assorbenti (ha coinvolto in modo virale Paesi di tutto il mondo e milioni di giovani e meno giovani con campagne di sensibilizzazione), vinta di recente in Francia ma non in Italia, dove gli assorbenti restano tassati come beni di lusso.
E poi un interesse per il proprio organo sessuale che non si riscontrava dai tempi dei collettivi di autocoscienza, quando imperversava lo slogan” Io sono mia” e Noi e il nostro corpo, il manuale che ha cambiato la vita sessuale di una generazione, tuttora in vendita su Amazon. Un interesse sacrosanto, se è vero che l’informazione corretta resta ancora un problema trasversale. Lo dice una ricerca, condotta dal sito YouGov, secondo cui quasi la metà delle 2mila donne britanniche adulte interrogate non è in grado di identificare su un disegno le varie parti della vagina con relative funzioni. Eppure un nuovo fermento c’è e ha portato la rivista americana Well & Good – specializzata nelle tendenze sui temi del benessere – a considerare il 2019 centrale per la salute dell’intimità femminile; mentre il magazine Women’s Health UK ha definito il 2019 come “l’anno dell’Iperiods”, riferendosi alle tantissime app dedicate alla salute ormonale e al monitoraggio del ciclo scaricate da Millennials e Generation Z.
Anche il diffondersi della pornografia tra tutte le fasce di età, e in particolare tra le giovanissime, ha cambiato le mentalità. Dati alla mano, si scopre che il 2018 ha visto un boom di chirurgia cosmetica dell’inguine soprattutto fra i 25 e i 40 anni, un intervento cresciuto del 23 per cento negli Stati Uniti e del 5 per cento in Italia (dati Isaps sulla riduzione delle piccole labbra, un’operazione inesistente fino a una decina di anni fa). In proposito, Le Monde riporta il racconto di un chirurgo plastico: «Molte donne mi portano Playboy, mi mostrano le foto e dicono: “Voglio assomigliare a questa”». Un’emulazione favorita dall’epilazione totale di moda negli ultimi anni che, mettendo a nudo i genitali, impone una nuova idea di perfezione. Genitali che, alla stregua di un abito o della silhouette, sono soggetti al variare delle tendenze. Lo dimostra bene un bestseller tornato da poco in libreria in versione tascabile, quelPussy Book curato da Dian Hanson per Taschen Italia ( 15 euro, 512 pagine) che esibisce la feticistica raccolta di pubi femminili – da quelli naturali ai recenti imberbi, con piercing e tatuaggi vari – attraverso 100 anni di foto. E ancora, non per tendenza ma per benessere, aumenta il numero di donne mature che si sottopongono al ringiovanimento vaginale. Renato Saltz, presidente dell’International Society of Aesthetic Plastic Surgery, sostiene che sia proprio questa la procedura in più rapida crescita (+22 per cento nel 2016, Isaps). Il San Raffele di Milano e Villa Benedetta a Roma propongono alle proprie pazienti trattamenti per la salute intima come la ginnastica perineale o” Monna Lisa”, adatto a chi entra in menopausa e vuole risolvere il problema del sesso diventato doloroso.
Che siano giovani o meno giovani, le donne sembrano dunque aver trovato un terreno di incontro e di confronto su una nuova consapevolezza. Ritrovandosi in piazza, ma anche in rete, a combattere insieme perché le tematiche legate al corpo femminile non siano più considerate minoritarie o tabù.