il Fatto Quotidiano, 16 marzo 2019
«Signori di Kiev, non rompete le palle». Intervista a Toto Cutugno
Si è svegliato alle quattro del pomeriggio, dopo una notte insonne a caccia di ispirazione. Intanto tutto il mondo lo stava cercando, perché era finito dentro una trama niente male. Toto, dalla Russia con amore.
Confessi, Cutugno. È una spia al soldo di Putin?
Che notizia di merda!
Alcuni deputati ucraini hanno chiesto al capo dei servizi di sicurezza di Kiev, Gritsak, di inserirla nella lista nera degli agenti segreti di Mosca, nientemeno.
Hanno fatto due più due. Prima hanno tirato il siluro ad Al Bano, adesso a me. Sono sorpreso. E incazzato. Siamo tra i pochi artisti italiani ad avere successo nei Paesi dell’ex Unione Sovietica, ed ecco la trovata. Adesso mi devo anche preoccupare che qualche pazzo abbia un atteggiamento ostile nei miei confronti: non sono uno che ha paura. Ma con me viaggiano 14 persone che hanno famiglia.
A questo punto dovranno tremare anche i Ricchi e Poveri e Pupo.
Siamo caduti nel ridicolo. Sabato 23 marzo devo essere in concerto a Kiev, in un teatro da quattromila posti tutto esaurito da un mese. Con un’orchestra sinfonica da 60 elementi. E se poi sono nella lista nera cosa succede? Non mi fanno entrare? Il mio manager Danilo Mancuso è attaccato al telefono con il nostro ambasciatore laggiù.
Ci sono alcuni giorni per ricomporre. Magari la convocherà l’ambasciatore ucraino a Roma, Perelygin, che ha già manifestato la volontà di incontrare Al Bano.
E ci andrei, per comunicargli la mia delusione. Non c’è nulla da chiarire, no? Gli farei notare che amo il suo Paese in modo incondizionato. La ragazza che lavora in casa con me, Olena, è ucraina.
Sì, ma…
E ricorderei all’ambasciatore Perelygin che sei anni fa, proprio a Kiev, sono stato nominato ‘Italiano dell’anno’. Per meriti artistici, non certo per le mie immaginarie attività a favore del Kgb.
Cosa può avere indotto gli ucraini a sospettare di lei? Forse quel video in cui faceva gli auguri a Putin per il sessantacinquesimo compleanno? Lo stesso video in cui Pupo si rivolge a Vladimir in russo e Al Bano gli canta happy birthday?
Gli auguri li faccio ogni anno a tutti i presidenti dei Paesi dell’ex Unione Sovietica, in segno di cortesia. Sono uomini, prima che politici. C’è quello del Kazakistan, Nazarbaev, che è nato il mio stesso giorno, o il giorno prima.
Dunque Cutugno non è amico di Putin.
Il signor Putin l’ho visto una volta sola in vita mia, al termine di un concerto al Cremlino. Venne a stringere la mano a noi artisti.
Forse gli ucraini si saranno indispettiti per quella sua esibizione a Sanremo 2013? Cutugno circondato dal coro dell’Armata Rossa?
Figuriamoci! Quella fu una serata che restò nella storia del Festival. E purtroppo molti di quei soldati morirono nell’incidente aereo sul Mar Nero di Natale 2016. Pensi che dovevo esserci anch’io, insieme a loro. Avevo cambiato i piani di viaggio, altrimenti addio Toto.
Non ha mai rilasciato dichiarazioni tipo quelle encomiastiche di Al Bano: Putin è un grande, ha salvato la Russia?
Sono apolitico, mi sono sempre guardato bene dall’esprimere pubblicamente le mie opinioni. Sottolineo però che per fare show in Ucraina ho rinunciato a molte serate in Crimea, dopo l’annessione da Mosca. Voglio anche ricordare che, oltre a Gigliola Cinquetti, sono stato l’unico italiano a vincere l’Eurofestival, prima ancora della caduta del Muro, con una canzone di pace e di unione come Insieme 1992. Io amo l’Europa, mi rattristano le sue divisioni. Se remassimo tutti nella stessa direzione daremmo filo da torcere agli americani e ai cinesi.
A proposito: lei si è messo a cantare pure in cinese, ora non indispettisca Pechino.
Con tutta la fatica che ho fatto a esprimermi in quella lingua….
Quante copie ha venduto ‘L’Italiano’ nel mondo?
Cento milioni o giù di lì.
L’avranno messa sotto osservazione per quel verso su Pertini? Un partigiano come presidente?
Ahahah. In questo intrigo internazionale posso aspettarmi di tutto, ormai. Spero che la smettano di rompere le palle. Lasciatemi cantare, signori di Kiev.