il Giornale, 16 marzo 2019
New York da record. Il quartiere del lusso costato 25 miliardi
Nel 2019 New York cambia profilo, e si arricchisce di nuova identità con il più costoso progetto immobiliare privato nella storia degli Stati Uniti e il più grande dai tempi del Rockefeller Center. Quello con cui una città alle prese con bilanci pubblici in profondo rosso tenta il rilancio grazie al settore privato, determinata a far si che la stella della Grande Mela brilli più alta di tutte.
Hudson Yards, il nuovo quartiere di tendenza sul Far West Side, l’estremo versante ovest di Manhattan, che ha inaugurato parzialmente ieri, è esso stesso una città nella città, e ridefinirà lo skyline di Manhattan. Un progetto da 25 miliardi di dollari realizzato in cima a un cantiere ferroviario di Long Island Rail Road con oltre 100 negozi, 25 ristoranti, condomini di lusso con 4.000 unità abitative, e circa un milione di metri quadrati di spazi per uffici.
Grazie al quale una zona un tempo dominata da decadenti edifici industriali e al limite della sicurezza, sta diventando un punto di riferimento architettonico della City. «È stato un po’ come effettuare un intervento a cuore aperto», spiega il presidente di Hudson Yards, Jay Cross. Mentre il vicepresidente, Sherry Tobak, precisa: «Quello che vendiamo non è solo un palazzo, la ragione per cui le persone vengono a vivere qui è lo stile di vita».
E se il prezzo degli appartamenti non è decisamente per tutti, visto che parte dai 3 milioni di dollari (sino ai 32 milioni), un decimo delle unità residenziali è destinato a ospitare alloggi a prezzi accessibili. Oltre al fatto che il quartiere dovrebbe contribuire con i suoi negozi e ristoranti a creare nuovi posti di lavoro e opportunità. Non mancano però le critiche, con i detrattori che definiscono il progetto troppo sfarzoso, troppo commerciale, e un affronto alla dignità dei meno abbienti.
Hudson Yards funge da porta di accesso al parco sopraelevato High Line, una delle attrazioni più famose della città, e con la fermata della metropolitana creata ad hoc, l’intero West Side è meglio collegato al resto della città, come sottolinea Mitchell Moss, docente di urbanistica alla New York University. Da ieri sono aperti i giardini pubblici, l’annessa piazza e The Vessel, già ribattezzato la torre Eiffel di New York, un monumento costato 150 milioni di dollari dalla forma a nido d’ape, composto da 154 rampe di scale (l’equivalente di 15 piani) intrecciate tra loro, per un totale di 2.500 gradini. E con un cuore italiano, visto che i pezzi sono stati costruiti a Monfalcone, in provincia di Gorizia. Via i veli anche a negozi con marchi di lusso e ristoranti, con una varietà culinaria che copre paesi e tradizioni da tutto il mondo.
A breve cominceranno ad insediarsi i residenti dei vari grattacieli, e aprirà il complesso poliartistico The Shed, un gigante in acciaio e vetro con un guscio esterno retrattile che si trasforma all’occasione e per flessibilità può essere paragonato a una casa in mattoncini Lego. L’edificio sarà sia uno spazio coperto – che può contenere 1.200 persone sedute e fino a 3.000 in piedi – sia uno spazio aperto da quasi duemila metri quadrati.
Poi c’è una sorta di Eataly spagnola chiamata Mercado Little Spain, con quindici stazioni ideate dai super chef Jose Andrés e i fratelli Albert e Ferran Adría. Diverse aziende nazionali e multinazionali trasferiranno qui il loro quartier generale, tra cui Cnn, WarnerMedia e Wells Fargo. E poi c’è l’Equinox Hotel, un albergo del fitness che rivolge una particolare attenzione al benessere fisico. All’inizio del 2020 è attesa invece l’inaugurazione dell’osservatorio al 30 Hudson Yards, che con un’altezza di oltre 395 metri diventerà l’osservatorio all’aperto più alto dell’emisfero occidentale. L’Empire State Building, ad esempio, misura 380 metri, anche se con l’antenna supera i 443 metri.
Il complesso tra la Decima e la Dodicesima Avenue, dalla 30esima alla 33esima Strada, sarà completato entro il 2024, ed è il più ambizioso progetto di sviluppo della città dopo il nuovo World Trade Center.