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 2019  marzo 15 Venerdì calendario

Il declino della prima classe

Le prime classi delle compagnie aeree di tutto il mondo sono in declino. Non sono mai state lussuose e ricche di servizi come oggi, eppure sempre meno persone le scelgono. Secondo i dati di OAG, una società di analisi dei voli di linea, negli ultimi dieci anni la maggior parte delle compagnie aeree offre, su quasi tutte le tratte, sempre meno posti in prima classe. In dieci anni i posti in prima classe sui voli Lufthansa si sono quasi dimezzati e, sempre in dieci anni, i viaggiatori che hanno volato in prima classe da Los Angeles a Londra sono diminuiti del quaranta per cento. Grandi compagnie aeree come Air New Zealand e Turkish Airlines hanno addirittura tolto le prime classi dalla loro offerta.
Ne ha parlato di recente l’Economist, provando a capire perché: la risposta veloce è che molti viaggiatori ricchi e con ruoli importanti ormai scelgono di volare in Business o in Premium Economy o in Economy, e che sempre più viaggiatori ricchissimi o molto famosi scelgono i jet privati (che non sono un bene per l’ambiente).

All’inizio della loro storia, i voli commerciali non avevano classi. Come spiega l’Economist, si può dire che all’inizio i passeggeri volassero tutti in prima classe. L’economy, la classe meno cara e meno comoda, fu introdotta negli anni Cinquanta; negli anni Settanta arrivò la business class, pensata per chi durante il volo doveva lavorare in tranquillità o riposare meglio per poter lavorare appena atterrato. A metà anni Novanta arrivò invece la Premium Economy, una via di mezzo tra l’Economy e la Business Class. Ora non è detto che ogni compagnia abbia queste quattro classi, ma se le ha sono in questo ordine, dalla migliore (e più cara, salvo eccezioni e casi strani) alla peggiore:
Prima classe: la migliore, con i migliori servizi in volo e a terraBusiness Class: pensata, lo dice il nome, per chi viaggia per lavoroPremium Economy: creata di recente, come soluzione intermediaEconomy: la classe base, con meno servizi e spazi rispetto alle altreNegli ultimi decenni ci sono state due chiare tendenze nei voli di linea: alcune compagnie hanno puntato, in particolare sui voli più brevi, su offerte low-cost, togliendo tutti i servizi non essenziali. Allo stesso tempo molte grandi compagnie hanno puntato, in particolare per i voli di diverse ore, su prime classi sempre più lussuose e riservate, in alcune delle quali è anche possibile farsi una doccia. Già nel 2014 Alexandre de Juniac, amministratore delegato di Air France-KLM, disse che la prima classe era «poco più di un espediente di marketing» e che «nessuno ci fa davvero i soldi». L’espediente era questo: se un viaggiatore vede che Emirates, British Airways o Air France hanno dei bellissimi posti in prima classe, è portato a pensare che, di conseguenza, nemmeno l’economy sarà così male. Il viaggiatore associava cioè il lusso della migliore offerta di una compagnia alla qualità del servizio generale di quella stessa compagnia.

Per qualche tempo l’idea ha funzionato. Le prime classi aiutavano le compagnie aeree a marcare la loro differenza dai voli low-cost. In più le prime classi erano offerte di lusso, in un periodo – tra la fine degli anni Novanta e i primi anni del Duemila – in cui il mondo del lusso andava bene. Vuol dire che c’erano persone con molti soldi e che quando queste persone volevano viaggiare non badavano a spese.
Come mai, quindi, l’Economist scrive che «molti analisti prevedono che la prima classe stia per scomparire»? Perché, in breve, è migliorato il servizio nelle altre classi. Ora per esempio è possibile reclinare completamente il sedile, per dormire più o meno comodamente, anche in Business. Come ha detto Greeley Koch, che lavora per la Association of Corporate Travel Executives: «La maggior parte delle aziende pensano che questa opzione in Business sia abbastanza per i loro dipendenti e solo qualche pezzo grosso ha quindi diritto a una prima classe pagata dall’azienda». Chi continua a volare in Premium lo fa perché vuole più privacy e perché gradisce qualche vizio in più e la possibilità di scegliere come gestire il proprio tempo di volo, decidendo per esempio cosa e quando mangiare.
C’è poi la questione dei jet privati. Per chi ha davvero molti soldi, i jet privati sono incredibilmente più pratici, riservati, senza orari di imbarco e partenza. In più si può arrivare in molti più aeroporti e stanno diminuendo i costi di gestione di questi jet, spesso in condivisione tra più persone. C’è il problema dell’inquinamento: se è vero che un posto in prima classe genera (per servizi offerti e spazio occupato) il doppio dell’inquinamento di un posto in Economy, è anche vero che tanti jet privati che volano semi-vuoti fanno molto più male all’ambiente di un grande volo di linea pieno di gente con le ginocchia schiacciate nei sedili.