Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2019  marzo 13 Mercoledì calendario

Il sesso da sempre vale più del denaro

Il potere del sesso è più forte di quello del denaro. Certo è un vizio, quello della libido, molto triviale, anche se più proprio dell’universo femminile che maschile. Ne feci esperienza circa tre anni fa alla mostra curata da Vittorio Sgarbi nel Museo Antico della Santa Casa di Loreto. In quelle sale, ho capito che nemmeno gli artisti incaricati da papi e cardinali erano immuni dal peccato. Nell’arte, la donna è spesso tentatrice, anche quando non dovrebbe o non lo vuole. Non soltanto le divinità greche e pagane partorite dalla mitologia classica, ma anche le religiose cedono lascivamente alla passione. Una di queste è la Maddalena. Una santa più di qua che di là, profondamente innamorata del proprio Maestro, quel Cristo che divenne la sua salvezza, la sua ispirazione. Maddalena provava molto più di una devozione. Il suo attaccamento a Gesù era carnale, oltre che spirituale. Perciò compare sempre ai piedi della croce, quasi in un tentativo, uno sforzo sovrumano di aggrapparsi al tragico destino del Signore. Giace estasiata in un bosco, con gli occhi socchiusi, mentre la sua mente viene attraversata da visioni tenere, scandite da un ritmo dolce e lento. Il pensiero si inebria nell’odore confuso dell’acqua di rose e quello del sesso. Il corpo è nudo, il crocifisso si volge ai seni molli e madidi di sudore nell’opera Maddalena in estasi di Francesco Salviati (1525). Un’angela compare alle sue spalle e ha le guance arrossate per l’emozione, anche lei innamorata, eccitata alla vista di quella sensualissima creatura.
CREATURE CELESTII santi sono donne oppure uomini, ma che dire delle creature celesti? Alcuni di loro allettano gli avidi sensi, trascinano nel vortice delle passioni. Lusinghiero è l’angelo femmineo che appare a San Giuseppe nel Riposo durante la fuga in Egitto, dipinto da Caravaggio e custodito nella Galleria Doria Pamphilj della Capitale. Maria dorme, è assorta nei suoi pensieri turbolenti, ma il fanciullo alato è tutto per lui, compone suoni leggiadrissimi e incantevoli. Giuseppe «gli sorregge lo spartito, quasi trasformandosi in un leggio umano. E rimane a guardarlo, ispirato dalla musica e rapito dalla visione di questo ragazzo dai capelli ricci che, se non avesse le ali, sarebbe un altro dei tanti ragazzi di strada di Caravaggio», scrive il critico Vittorio Sgarbi nel libro Nel nome del figlio. Natività, fughe, passioni nell’arte (Bompiani, euro 24). Il primo porno della storia, in realtà, non è un’invenzione di Rocco Siffredi. Si trova a palazzo Schifanoia, un edificio destinato all’ozio e allo svago, attività prediletta dagli Estensi, malgrado costoro fossero anche ottimi amministratori della cosa pubblica. Qui Francesco del Cossa diede libero sfogo alle sue inclinazioni nel Salone dei Mesi, ritraendo dame e giovani ragazzi in dolce compagnia. Nel ciclo del mese di aprile, sotto il carro di Venere, un ardito e libidinoso fanciullo infila una mano tra le cosce dell’amata. Alcune cortigiane assistono alla scena piuttosto divertite. 
CARAVAGGIOPiù esplicito è Caravaggio, il pittore maledetto, il gigolò sempre a caccia di popolane e di scugnizzi vivaci e irrequieti. La scena raffigurante le Sette opere di Misericordia, tela conservata al Pio Monte, sembra svolgersi in una Napoli turbolenta. Una delle sette azioni caritatevoli consiste nel visitare i carcerati. Già, ma come? Per Caravaggio non ci sono dubbi. Bisogna allungare la mammella oltre le sbarre per dare da mangiare agli affamati. Per stuzzicare la loro libidine, non certo l’appetito. Molto più sottile e sofisticato del Merisi è stato Antonello da Messina nel Cristo morto sorretto da un angelo (1478), conservato al Museo del Prado di Madrid. Gesù trova sollievo nella presenza di una figura femminile che gli carezza il corpo, poggiando il petto contro la sua schiena marmorea. Una donna salverà il mondo, scortando l’anima del Figlio nel Regno dei Cieli. Ma, ancora una volta, sono le donne e il desiderio di possedere col corpo, oltre che con la mente, ad essere i veri protagonisti della storia. L’origine del mondo di Courbet è il vero motore della storia e dell’umanità. Amen.