ItaliaOggi, 12 marzo 2019
Lindt va bene, ma ora teme la scarsità di cacao
La produzione di cacao è diventata una preoccupazione per tutti i colossi della produzione di cioccolato. Il consumo di questo alimento goloso ristagna in Europa, ma è esploso in Cina e nel resto del mondo e questo complica l’accesso alla materia prima, secondo quanto ha riportato Le Figaro. Il cambiamento climatico e la siccità minacciano la produzione della materia prima in Ghana e in Costa d’Avorio, i due primi produttori di semi di cacao. Senza l’aiuto di grandi gruppi, i produttori rischiano di abbandonare questa coltivazione a vantaggio di quelle più sicure provocando un impatto su tutta la filiera.Malgrado questa spada di Damocle, Lindt tiene dritta la barra della crescita, traendo profitto dal suo ingresso nella fascia alta del mercato. I dati pubblicati a gennaio, e riportati da Le Figaro, indicano che il fatturato 2018 è aumentato del 5,5%, a 4,3 miliardi di franchi svizzeri (3,8 miliardi di euro), il margine operativo è migliorato, stabilendosi a 14,8%, e l’utile netto è cresciuto del 7,6%, a 487 milioni di franchi svizzeri. Tuttavia, Lindt ha fatto sapere di aver rivisto al ribasso i propri obiettivi a lungo termine a causa delle cattive performance negli Stati Uniti, punto nero del gruppo. Inoltre, il ritmo di crescita delle vendite da qualche anno è sceso e così è stato fissato da un obiettivo compreso fra 6 e 8% a una nuova forchetta fra 6-7%. Tuttavia, anno dopo anno, Lindt & Sprüngli sta crescendo più velocemente del mercato globale del cioccolato e il 2018 non ha fatto eccezione», ha detto a Le Figaro, Dieter Weisskopf, amministratore delegato di Lindt & Sprüngli.
Come Mondelez e Nestlé, anche Lindt non evita di mettere in sicurezza i propri approvvigionamenti e lavora su una produzione sostenibile. Inoltre, ha fatto sapere di essere sulla buona strada per raggiungere gli obiettivi di tracciabilità totale delle fave di cacao entro il 2020. Sul mercato europeo, nonostante sia maturo, il gruppo cresce del 5,6% e guadagna quote di mercato (+5,6%) grazie alla strategia del marchio premium delle vendite dirette: dal 2009 ha aperto dei monomarca che nel 2018 sono arrivati a 460 nel mondo con i marchi Lindt, Ghirardelli, Caffarel, Russell Stover (marchio americano acquisito nel 2014).
I risultati sono particolarmente buoni in Gran Bretagna e in Germania. L’Europa rappresenta il 48% dell’attività.