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 2019  marzo 11 Lunedì calendario

Il successo del libro sulla stupidità

Sorprende il successo che sta ottenendo in Francia un libro collettivo curato dallo psicologo Jean-François Marmion e intitolato Psycologie de la connerie: il volume è stato stampato in tremila copie dalle Editions sciences humaines diventando un best seller da 60 mila, venduto per la traduzione in 15 paesi. Se un libro non programmaticamente brillante – vi scrivono neuroscienziati, logici, economisti, psichiatri, letterati, sociologi e filosofi – ottiene un tale riscontro, ci saranno ragioni serie. Intanto, in francese il termine «connerie» (da «con») comprende un ampio raggio di sfumature che vanno dalla stupidaggine alla fesseria in un crescendo che si spinge fino alla cretinata, alla stronzata, alla solenne cazzata, comprendendo anche l’accezione astratta di stupidità, coglioneria e simili. Le tipologie della «fregnaccia» sono numerose e tutte molto interessanti: le due più semplici si iscrivono sotto l’eterna opposizione tra la negatività catastrofista e l’ottimismo a prescindere (apocalittici vs integrati). Ma in netta crescita c’è sia l’effetto auto conferma (il cretino che coglie solo ciò che conforta la sua opinione e mai ciò che la smentisce) e c’è la «connerie» retrospettiva (l’idiota sempre pronto a ricordare che lui l’aveva detto). Il libro avverte che le «cazzate» non sono necessariamente più numerose che in passato, ma di certo sono rese più visibili dal volàno dei social che asseconda il protagonismo dell’imbecille cui piace spararla grossa. Non è escluso che una delle ragioni del successo del libro sia proprio qui: oltre alla criminalità, c’è anche un’idiozia percepita che fa paura ben oltre ciò che direbbero i dati reali. Senza pensare che per il vero cretino il cretino è sempre l’altro.