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 2019  marzo 11 Lunedì calendario

UN POPOLO DI MOROSI - IL 50% DEGLI AFFITTI IN ITALIA NON E’ ONORATO IN TEMPO - LA MOROSITÀ COMPLESSIVA ARRIVA A 1,2 MILIARDI DI EURO ANNUI. ALMENO UNA VOLTA L’ANNO, LE FAMIGLIE CHE PAGANO UN CANONE DI LOCAZIONE SI SONO TROVATE NELLA CONDIZIONE DI NON PAGARE UNA O PIÙ MENSILITÀ - AUMENTA IL “DISAGIO ABITATIVO”: CASE TROPPO AFFOLLATE, LONTANE DAI SERVIZI, EDIFICI INDECOROSI… -

Casa dolce casa: non esiste posto migliore se non la casa in cui si vive. Eppure Tra le criticità che assalgono molte famiglie italiane ve n’ è una non di poco conto, relativa a quello che viene definito "disagio abitativo". Per determinare lo stato di disagio abitativo è necessario analizzare una moltitudine di fattori, primo tra tutti l’ ampiezza dell’appartamento in relazione al numero delle persone che vi abitano, dal momento che un certo sovraffollamento determina sempre una condizione di vita disagiata.

Si campa male se si deve condividere ogni giorno uno spazio angusto, magari usufruire di una sola toilette e non avere uno spazio dove poter studiare in santa pace o starsene un po’ per i fatti propri. L’Istat considera sovraffollato un appartamento dai 60 ai 79 metri quadri in cui vivano sei o più persone, o uno di meno di 40 mq in cui vivano più di quattro persone. In pratica: se hai a disposizione meno di 10 metri quadri, stai vivendo una condizione di sovraffollamento abitativo e quindi di disagio. Non è tutto: le condizioni dello stabile in cui si vive sono determinanti. Se, per esempio, esistono importanti infiltrazioni di umidità o danneggiamenti strutturali, ecco che la condizione di disagio aumenta.

SERVIZI DISTANTI Come sempre il Sud è il territorio messo peggio del resto d’ Italia. Se la Sardegna ha il primato delle abitazioni più umide - lo sono nel 18,4% dei casi - in Calabria una famiglia su cinque vive in abitazioni danneggiate. Non è un bel vivere.

Anche la distanza da certi servizi, come i trasporti pubblici e le scuole, determinano uno stato di disagio nell’ intero nucleo familiare. Secondo recenti studi realizzati dall’ Istat, nelle famiglie in cui sono presenti uno o più figli minori cresce sia il livello di disagio abitativo sia la spesa media mensile. Crescendo la spesa mensile, ecco che si crea un vortice negativo che, in molti casi, può far precipitare la capacità economica della famiglia, fino ad arrivare alla soglia di povertà assoluta. Quella povertà che Di Maio promise di cancellare non si sa bene come e con quale denaro.

Come sappiamo, l’ italiano medio è proprietario di almeno un appartamento - l’ 80 delle famiglie vive in case di proprietà - quindi il restante 20% abita in appartamenti in affitto. Questa condizione implica, per ovvie ragioni, una sensibile maggiorazione di spesa da inserire nel bilancio familiare, al punto che la morosità è uno dei sintomi più diffusi della situazione socio-economica in cui versa una parte di popolazione.

PROBLEMI A CASCATA Nel nostro Paese, annualmente, il 50% dei canoni di affitto non è onorato. La morosità complessiva arriva a 1,2 miliardi di euro annui. Almeno una volta, nel corso di 12 mesi, le famiglie che pagano un canone di locazione si sono trovate nella condizione di non pagare una o più mensilità. Anche questo si somma ai criteri che determinano disagio abitativo. Questo stato di morosità, però, ha diversi risvolti e si abbattono solo sugli affittuari. A loro volta, i proprietari degli appartamenti abitati da inquilini morosi si trovano con una minor disponibilità economica, e con la difficoltà di poter - per esempio - eseguire lavori di manutenzione ordinaria o di ammodernamento degli immobili. È chiaro, quindi, come la complessità del disagio abitativo ricada pesantemente sull’ economia complessiva del Paese.

Un tema, questo, che dovrebbe essere affrontato nelle sedi istituzionali preposte, per cercare di trovare soluzioni al disagio abitativo che, come abbiamo visto, genera non solo il pericolo di trovarsi in uno stato di povertà assoluta, ma genera anche - a cascata - una serie di carenze a livello strutturale, energetico e, più in generale, di decoro dei palazzi in cui si abita. Invece di sognare di cancellare la povertà, si tenti in ogni modo di sanare le criticità evidenti. È questo il lavoro che ci aspettiamo, tutti, da chi dirige questa nazione. Attendiamo fiduciosi la presa in carico di questo tema, che sta a cuore all’ intera popolazione.