la Repubblica, 11 marzo 2019
Gattuso sorride un chiarimento eviterà la squalifica
Gennaro Ivan Gattuso, allenatore di calcio, nato a Corigliano Calabro.
L’abbraccio tra Gattuso e l’attaccante del Chievo Meggiorini, che hanno spiegato all’arbitro Pairetto la dinamica della lite in partita, costata l’espulsione all’allenatore del Milan su segnalazione dell’assistente Bindoni, derubrica l’episodio a un comune battibecco di campo, senza alcuna offesa verso il direttore di gara e i suoi assistenti. Se il referto recepirà l’accaduto, la squalifica nel derby sarà improbabile, ma resta un po’ di suspence per la decisione di domani del giudice sportivo. Il fatto stesso che, dopo il sofferto 2- 1, la maggiore preoccupazione del Milan sia l’attesa del referto di Pairetto – poi accusato da Di Carlo di favoritismo sui gol avversari, su quello decisivo di Piatek in combutta col Var – attesta comunque il vantaggio anche psicologico sull’Inter, attraversata da altre tempeste. Gattuso non si fida delle apparenze, né dei teorici problemi superiori di Spalletti, accentuati dall’ostacolo del recupero fisico dalla difficile partita di Europa League con l’Eintracht, a soli 3 giorni dal derby, mentre lui avrà un’intera settimana per prepararlo a Milanello. Però è significativo il suo sospiro di sollievo dopo essere scampato alla trappola in casa dell’ultima in classifica: «Era complicato mantenere il 3° posto, l’avevo detto: dobbiamo essere molto soddisfatti». Lungo un cammino faticoso, in poco più di 2 mesi, il Milan non ha solo costruito la rimonta Champions, ma ha soprattutto consolidato una serie di certezze. La più piacevole è la completa riconquista dei tifosi, che anche a Verona hanno annullato l’effetto trasferta e che nel derby – casalingo, lo stabilisce il calendario – saranno in maggioranza grazie agli abbonati. Le altre certezze sono tecniche e tattiche. Le prime le racconta la statistica: 10 partite di fila senza sconfitte in campionato, 5 vittorie consecutive, mai più di 1 gol alla volta subito da gennaio in poi (4 in 12 partite, incluse la finale di Supercoppa persa a Gedda e le 3 di Coppa Italia), la media gol di Piatek (1 ogni 81 minuti), la differenza reti identica all’Inter (+18). Tatticamente la certezza principale è che il graduale recupero degli infortunati e il coinvolgimento di 19- 20 giocatori in un moderato turnover permettono il dosaggio delle energie e sistemi di gioco alternativi: esistono una formazione titolare, quella con Calabria e Çalhanoglu, e un sistema base, il 4- 3- 3, ma la possibilità di scegliere ad esempio il regista tra Bakayoko e il recuperato Biglia a seconda dell’avversario, di fare crescere senza ansie Conti come difensore e di concedere talvolta tregua a Paquetá, spremuto dalla lunga stagione cominciata in Brasile, sono importanti quanto l’eventuale uso del 4- 2- 4 o del 3-5-2, ormai collaudati. Gattuso ha trasmesso alla squadra la voglia di non accontentarsi. Peccato per il gol preso, dobbiamo chiudere prima le partite» : le parole del perfezionista Romagnoli, capitano sempre più erede di Maldini, il cui figlio Daniel intanto è già arrivato al 7° gol con la Primavera. Della laboriosa rinascita si sta giovando il settore commerciale del club. L’obiettivo del 2019 sono i ricavi del marketing sopra quota 100 milioni. Serve la qualificazione in Champions: il derby con l’Inter (78 milioni contro 159) è anche questo.