Corriere della Sera, 11 marzo 2019
Che ne sarà adesso della Torino-Lione?
1 Di che cosa parliamo?
Dell’avvio della procedura per la costruzione della Tav, la ferrovia ad alta velocità Torino-Lione. Oggi c’è il consiglio di amministrazione della Tunnel Euralpin Lyon Turin (Telt) per dare il via libera all’iter per i primi lotti che riguardano il tunnel in territorio francese.
2 Che cosa ha chiesto il premier Conte alla Telt nella lettera sulla Tav?
Ha chiesto di «soprassedere dalla comunicazione dei capitolati di gara» e di «astenersi da qualunque atto» che «produca vincoli giuridici» per l’Italia. Ha invitato a porre in essere le azioni necessarie per non perdere i fondi europei, ma con la «piena reversibilità» delle stesse, cioè la possibilità di tornare indietro.
3 Che cos’è la Telt e cosa ha risposto al premier?
La Telt è la stazione appaltante, una società di diritto francese, di proprietà al 50% italiana e al 50 francese, i cui membri sono nominati dai due governi. La Telt ha spiegato che un rinvio dei bandi comporterebbe la perdita del finanziamento europeo e ha annunciato che darà il via libero agli avis de marchés (inviti a presentare le candidature).
4 C’è differenza tra bandi, avvisi e manifestazione di interesse?
Di fatto no. Il governo italiano usa il termine «manifestazione di interesse». In realtà, si tratta della traduzione di avis de marchés, che nel diritto francese indica la prima fase del bando, con la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale europea e l’annuncio alle imprese della procedura. Segue verifica dei curricula e, alla fine dei sei mesi, il capitolato con l’offerta.
5È stata fermata la Tav? C’è stato un rinvio di sei mesi?
No. Era già previsto che i capitolati d’appalto fossero comunicati allo scadere di sei mesi. Su questo non c’è nessuna novità.
6 Era possibile un rinvio?
No. I consiglieri rischiavano l’incriminazione per danno erariale e chiedevano un atto ufficiale del governo per lo stop. La lettera del premier non è un atto ufficiale.
7 Che cosa ha ottenuto il premier Conte?
Ha ottenuto di esplicitare quel che era già noto, cioè che l’avvio della procedura dei primi bandi potrà non avere seguito. È quello che prevede già la clausola di dissolvenza.
8 Cos’è la clausola di dissolvenza?
I rischi
Se l’Italia finisse per perdere l’arbitrato con Parigi, dovrebbe pagare quasi 4 miliardi
La possibilità, prevista dal codice degli appalti francese, di non dare seguito alla procedura, entro sei mesi. La «dissolvenza» si può fare per «interesse generale». Alcuni giuristi ritengono che siano necessari motivi di forza maggiore per lo stop e che si rischino ricorsi al Tar di Grenoble.
9Che cos’è l’avallo preventivo? Conte l’ha chiesto?
È il via libera dei governi allo scadere dei sei mesi, prima di dare il via ai capitolati. Conte l’ha chiesto, ma l’aveva già ottenuto. Diverse settimane fa il direttore generale della Telt Mario Virano aveva scritto ai governi, offrendo come ulteriore garanzia, rispetto alla clausola di dissolvenza, la necessità che allo scadere dei sei mesi ci sia il via libera esplicito dei due governi.
10 Che cosa succederà in questi sei mesi?
Il governo proverà a parlare con Macron e Junker, per convincere Parigi a cancellare l’opera. O, in subordine, per modificare la ripartizione delle spese e il tracciato previsto.
11Di Maio dice che non si sono «vincolati» i soldi degli italiani. È vero?
I soldi sono già vincolati. Un miliardo e mezzo di euro sono già stati spesi e gli altri sono impegnati da sette accordi, tra i quali quattro trattati internazionali, tutti ratificati, e da due leggi nazionali.
12 La Francia ha stanziato le risorse per la Tav?
Sì, anche se si dice il contrario. L’Italia prevede che le opere siano interamente finanziate dall’inizio (viste le opere interrotte in passato), la Francia le finanzia ogni anno.
13 Tra Lega e M5S, chi ha vinto?
Non c’è un vincitore. I 5 Stelle hanno ceduto nei fatti, ottenendo una parziale vittoria mediatica, che fa passare la tesi del rinvio e dello stop all’opera. La Lega è infastidita dal no del premier alla Tav.
14 Il premier ha ottenuto un buon risultato?
Ha evitato la crisi di governo. Quanto alla Tav, si è schierato con M5S, ma difficilmente riuscirà a bloccarla.
15 Chi può fermare la Tav?
Per fermarla occorre una legge di modifica dei trattati con la Francia, che tocca al Parlamento: ma in quella sede il M5S non ha i voti necessari. Se l’Italia volesse sottrarsi al trattato, ci sarebbe un arbitrato internazionale. Se perdesse, dovrebbe pagare a Parigi quasi 4 miliardi, cifra calcolata sulla base delle relazioni giuridica e costi-benefici.