Libero, 10 marzo 2019
Le unghie specchio della nostra salute
Le vostre unghie sono diventate fragili, si spezzano, si sfaldano, si macchiano o cambiano colore? La comparsa di ognuno di questi sintomi non rappresenta solo un imbarazzante inestetismo, ma potrebbe essere l’indice precoce di un deficit metabolico, di una malattia sottostante od in atto. L’aspetto delle unghie infatti, rivela molto sullo stato di salute dell’organismo, poiché le alterazioni visibili della struttura, della forma e del colore di questi venti organi utili e protettivi, possono essere la spia indicativa di molte malattie. Un’unghia sana, sia delle dita delle mani che dei piedi, presenta una superficie uniforme e liscia, di colore rosato madreperlaceo, brillante alla luce, e soprattutto è elastica e resistente. Il cambiamento di anche uno soltanto di questi parametri può dipendere da molti fattori, inclusi naturalmente anche quelli non patologici, e di questi i principali sono le abitudini sbagliate, come una manicure o pedicure aggressiva, l’utilizzo di smalti scadenti che impediscono la traspirazione, o di prodotti detersivi di pulizia corrosivi. Inoltre, se l’alterazione riguarda un’unghia soltanto, quasi certamente il problema è attribuibile ad un fattore esterno, quale un trauma diretto, mentre se l’anomalia si presenta in tutte le unghie, allora è molto probabile che ci si trovi di fronte ad una malattia interna dell’organismo. Noi medici, durante una visita clinica, osserviamo sempre il colore, la consistenza e la forma delle unghie, poiché da questi tre aspetti è possibile capire se esiste una patologia in atto, ed anche in sala operatoria, durante qualunque intervento chirurgico, l’anestesista non perde mai di vista le unghie, le quali, durante il sonno profondo del paziente, sono lo specchio della sua ossigenazione più o meno corretta. Se le unghie diventano fragili, sottili, molli ed opache, o quando si sfaldano o si spezzano facilmente, le cause patologiche più comuni sono le carenze di vitamine A, B6, E, o di sali minerali quali il ferro, lo zinco, il selenio e il rame, deficit procurati con abitudini alimentari ed il primo allarme si presenta sulle unghie; inoltre tutte le anemie e le cure farmacologiche prolungate, come quelle per le malattie oncologiche, sono concausa di questo fenomeno, il quale può essere transitorio e regredire con la sospensione della causa scatenante.
QUANDO CAMBIANO COLORE
Quando invece cambia il colore delle unghie, se vira al giallo il problema può essere di natura tiroidea (ipertiroidismo), di natura bronco-respiratoria (bronchite cronica ostruttiva, sinusiti ecc), oppure di origine micotica, mentre se il colore tende al blu-violaceo, questo è indice di cattiva circolazione e quindi di cattiva ossigenazione, come accade nelle malattie cardiocircolatorie, o durante l’assunzione cronica di particolari farmaci o droghe stupefacenti. Se invece sulle unghie appaiono sottili strie verticali, con diverse profondità di superficie, tale processo, molto comune nell’invecchiamento (onicoressi), può, in età non senile, anch’esso essere indice di anemia, di carenza di ferro, di ossigeno, o di eczemi cronici. Inoltre, quando sulle unghie compaiono macchie, con zone bianche (leuconichia) o brune (melanonichia) la causa piu probabile è l’infezione micotica (onicomicosi) che deve essere tempestivamente curata per evitare il diffondersi dell’infezione a tutte le altre, mentre quando compare un colorito rosa acceso nella lunetta dell’unghia è indice di insufficienza epatica o di cirrosi in atto. Uno dei primi segni di una setticemia (infezione sistemica batterica o virale) è la comparsa di macchioline puntiformi rosse nel letto ungueale, un sintomo precoce di micro trombi che si formano nei capillari, che impone una immediata terapia specifica. Le macchie scure ungueali, tendenti al viola e al nero, invece sono di solito dovute ad emorragie da traumi, quali schiacciamenti, oppure, molto più raramente, a nei benigni o maligni, come il melanoma, o addirittura ad insufficienza renale. Anche il cambiamento di forma delle unghie indirizza il medico verso la diagnosi, perché le unghie a vetrino d’orologio, cioè quando appaiono convesse fino a ricoprire le punte dei polpastrelli esse sono indice di ippocratismo digitale, caratteristico delle malattie dell’apparato respiratorio, per la cattiva ossigenazione dei forti fumatori, ma anche di patologie epatiche ed intestinali. Se invece l’unghia appare ispessita alla sua estremità, al punto di tendere a crescere verso l’alto, e sotto di essa si forma una cavità che si riempie di materiale corneo, le cause più comuni sono le anomalie della tiroide, la psoriasi, oppure le scarpe troppo strette, se interessa le dita dei piedi, od anche i ripetuti microtraumi provocati dalle calzature durante gli sport agonistici come la corsa.
DIABETE E COLESTEROLO
Tutte le malattie metaboliche, comprese il diabete, l’ipercolesterolemia, l’iperuricemia, o l’ipo-iper sideremia, provocano alterazioni strutturali e cromatiche di questi annessi cutanei, e la loro tempestiva osservazione risulta a volte fondamentale per affrontare per tempo questi disturbi ed evitarne le complicanze sistemiche. L’onicocriptosi è invece la comune unghia incarnita, ovvero quando la parte laterale, in genere dell’alluce, si infossa nel derma e non riesce a scorrere o crescere in avanti, causando infiammazione e dolore, mentre quando l’unghia provoca dolore alla pressione, può essere per la presenza di un glomo, cioè una piccola formazione vascolare, un angioma che non riesce ad espandersi o riassorbirsi per la presenza del tetto rigido ungueale. Attenti alla manicure: eliminare troppo le pellicine all’attaccatura dell’unghia, che fungono da barriera contro i germi, costituisce il maggiore fattore di rischio di contrarre infezioni batteriche (giradito) o micotiche (onicomicosi). L’unghia si può ammalare se le viene impedito a lungo di traspirare, e i danni ungueali causati dalle cure estetiche riguardano soprattutto l’applicazione ripetuta di smalti semipermanenti o permanenti, ed il rischio più concreto è quello di ritrovarsi poi con unghie più fragili e che si sfaldano, poiché i solventi usati per rimuovere questi smalti, possono anche intaccare la lamina ungueale, rendendola più debole e rischiando che l’unghia ricresca più fragile. Sotto accusa anche i raggi Uva che fissano il gel degli smalti semipermanenti: è stato dimostrato che per rischiare danni al Dna bastano 12 applicazioni, per questo nei centri estetici sono obbligati ad utilizzare guanti tagliati in modo da lasciar scoperte solo le unghie, con lo scopo protettivo della cute delle dita e delle mani. In conclusione, tutti gli annessi cutanei di superficie riflettono, in qualunque età della vita, lo stato di salute interna del nostro organismo, ed ogni loro alterazione o modifica, è un sintomo visibile che deve catturare la nostra attenzione, unghie comprese.