la Repubblica, 9 marzo 2019
L’olio di Gabriele d’Annunzio
«Allora allora gemuto. Olio con sapiente arte spremuto. Dal frutto degli annosi olivi...» scriveva Gabriele d’Annunzio nella raccolta Alcyone. Quei versi, citati dagli olivicoltori di tutta Italia, oggi hanno una bottiglia. Di vetro scuro, con il profilo del poeta disegnato sull’etichetta e una origine più che certa: la terra del Vittoriale.
Entra in commercio l’Oleum Vatis, prodotto grazie al recupero di 500 piante, molte delle quali secolari, che hanno radici nel complesso monumentale di Gardone Riviera, sulla sponda bresciana del lago di Garda, nel parco della villa scelta da d’Annunzio come ultima dimora, attorno al mausoleo e agli altri edifici che il poeta-soldato volle erigere a memoria della sua vita e delle imprese degli italiani durante la prima guerra mondiale. Dopo anni di abbandono gli ulivi, quasi tutti della varietà Casaliva, sono stati recuperati dall’azienda agricola Il Cavaliere che impiega giovani disoccupati o in situazioni di disagio. Grazie all’accordo con la fondazione Il Vittoriale degli Italiani, presieduta da Giordano Bruno Guerri, il frutto della prima raccolta è stato spremuto e imbottigliato: 1600 bottiglie da 250ml che si possono acquistare online, ma anche nella tenuta del Cavaliere o al Vittoriale. Una produzione curatissima in tutte le sue fasi, dalla raccolta alla spremitura e alla confezione, disegnata dall’ingegnere Giuseppe De Gasperini e affidata ad artigiani della zona. L’idea del packaging, recentemente premiato dalla rassegna milanese Olio Officina Festival, era quella di rendere omaggio al gusto di d’Annunzio e alla fascinazione per l’olio che compare in molte sue opere.
Alla fine del 1921, sul supplemento di capodanno de L’illustrazione italiana, uno dei settimanali più letti dell’epoca, il poeta descriveva le piante che circondavano la sua casa-rifugio: «…Ulivi del Garda tanto umani! Magri, svelti, con il tronco diviso, senza mole, tutti respiro e attenzione, ariosi e ingegnosi, non superano di troppo la statura dell’uomo». Quegli alberi, affiancati da quelli che lui stesso fece piantare, saranno i testimoni dei suoi ultimi passi quando si aggirerà, ormai esausto, nell’imponente isolamento del Vittoriale. Quasi un secolo dopo l’uliveto e il Vate sono ancora insieme, sul profilo di una bottiglia di «olio con sapiente arte spremuto».
La presentazione ufficiale dell’Oleum Vatis avverrà oggi in occasione della festa “D’Annunzio ritrovato”. Per tutta la giornata ingresso gratuito al parco.