la Repubblica, 9 marzo 2019
Così nasce la Kelly di Grace
Se dentro la borsa di una donna si nasconde un mondo; dietro, può esserci molto altro. È la primavera del 1956, Grace Kelly ha da poco sposato il principe Ranieri di Monaco e i paparazzi la immortalano in uno scatto storico. Sorriso dolce, guanti chiari e una borsa Hermès a coprire il corpo: la principessa la userà per nascondere la gravidanza. Un gesto di riservatezza che ha involontariamente disegnato un’icona. Legata alla Maison Hermès sin dalle origini, quella borsa era nata nel 1930 come porta–sella per poi ridursi nelle dimensioni e diventare borsa da signora. Ma è con l’incontro con la principessa Grace che diventa un successo internazionale e trova un nome, Kelly, destinato a far sognare.
Ora, fino al 16 marzo, diventa un oggetto da museo – quello dell’Ara Pacis di Roma – da osservare in tutte le fasi della lunga lavorazione nell’ambito della mostra– evento” Hermès – Dietro le quinte”. Dieci artigiani, dieci mestieri della maison parigina, incontrano il pubblico in un allestimento che riproduce le lavorazioni Hermès. A partire dal maroquinier, che taglia il pellame e cuce le borse, tra le quali, appunto, anche la Kelly.
Per confezionarne una lo stesso artigiano la lavora a mano dall’inizio alla fine cucendola con il classico punto sellaio a due aghi e siglandola con un numero identificativo. Dal taglio della pelle all’assemblaggio sono necessarie tra le 15 e le 20 ore. «Da 180 anni Hermès è un’azienda artigiana, e gli artigiani rappresentano un terzo della nostra maison: su 14mila persone sono quasi 5mila, hanno un’età media di 38 anni e la presenza di anziani e giovani è ben bilanciata nell’ottica della trasmissione del mestiere», spiega con orgoglio Francesca di Carrobio, amministratore delegato di Hermès Italie.
Ma non solo borse, tra i mestieri da scoprire ci sono anche il gantier, che il cuoio lo trasforma in una seconda pelle; il sertisseur, l’incastonatore dei preziosi; l’imprimeur sur soie, che colora i celebri carré, i foulard in seta stampati con la tecnica lionese. A Roma sarà possibile incontrare anche unasellier, una donna artigiana in un ambiente per tradizione maschile; per poi concludere con il verrier, maestro della soffiatura del cristallo qui riprodotta con visori speciali per “entrare” nella cristalleria Saint-Louis.
«I visitatori avranno la possibilità non solo di vederli all’opera, ma anche di conoscerli e colloquiare grazie alla presenza di interpreti», aggiunge Francesca di Carrobio. «Non è solo una mostra, ma un evento nel quale Hermès si mette a nudo, senza allestimenti sofisticati: affidiamo alla semplicità il compito di mostrare come lavoriamo e chi siamo». E poi conclude: «Lo considero uno scambio di informazioni e spero che visitando “Dietro le quinte” siano in molti a volersi avvicinare al mondo dell’artigianato».