Corriere della Sera, 8 marzo 2019
Le donne pagate il 17,9% in meno
Nelle aziende italiane – dice l’Eurostat – le donne guadagnano il 17,9% in meno degli uomini. La beffa è che, se si fanno un po’ di conti, calendario alla mano, si scopre che le italiane lavorano gratis 66 giorni su 365, quindi fino al 7 marzo. Dall’8 marzo, quindi da oggi, cominciamo finalmente a essere retribuite. Una consapevolezza che rischia di rovinare la festa.
Due cose vanno precisate. La prima: questo dato non tiene conto del settore pubblico, dove il divario retributivo tra uomini e donne si ferma al 4,4%. Molto basso anche perché qui si va avanti per concorso e non ci sono aumenti ad personam.
La seconda è che il divario salariale «riassume» in sé tre forme di discriminazione diversa: la segregazione delle donne nei settori e nelle qualifiche meno retribuite, la maggior presenza di part-time involontario tra le dipendenti e infine il divario salariale in senso stretto, quello a parità di qualifica, carriera e anzianità di servizio. Che, a seconda delle rilevazioni, può arrivare al 5%.
La disparità di trattamento in busta paga da una parte e l’aumentare dei carichi di lavoro casa-ufficio fanno montare la frustrazione. Talvolta la rabbia, repressa e sotto traccia, che per ora si scarica nei ménage familiari. Il 67% delle donne si descrive insoddisfatta, dice di vivere una vita che non sente propria e di cui è stufa, tanto che la vorrebbe cambiare. Gli uomini insoddisfatti, invece, sono soltanto il 33%, la metà. «Le donne hanno fatto passi avanti sul terreno della parità. Ma la consapevolezza della strada che resta da fare, di quello che manca a una parità vera, le rende più insoddisfatte», interpreta Enrico Finzi, che ha condotto la ricerca per la sua start up Sòno.
Un conto è pensare di cambiare vita. Un altro è farlo. Per ora prevale il disagio. Valore D – associazione d’imprese che si è mobilitata per un più equo trattamento delle donne sul fronte delle retribuzioni – ha elaborato i dati Inps sulle buste paga annue lorde delle donne in base ai livelli di inquadramento.