Avvenire, 8 marzo 2019
In Corea del Sud si fanno pochissimi figli
meridionalix
Non si ferma il crollo demografico in Corea del Sud e gli ultimi dati mostrano non solo un peggioramento, ma anche che le politiche di incentivo alle nascite risultano sostanzialmente inefficaci. E non convincono soprattutto la nuova generazione, che vede il “miracolo coreano” amplificare le sue ombre e limiti, a partire dalla capacità di soddisfare piena occupazione e consistenti livelli salariali.
Al punto, confermato dall’ente ministeriale Statistics Korea, da portare per la prima volta nella storia la media di nascite per donna in età fertile sotto uno. Nel 2018 il tasso registrato è stato di 0,98, indicato da Statistics Korea come «il più basso da quando – nel 1970 – le autorità hanno cominciato a raccogliere dati specifici’. Se il dato conferma la discesa costante, nel 2017 era stato di 1,05, avvicinando ancor più il punto in cui la popolazione sudcoreana (51 milioni), inizierà in anticipo il declino previsto dal 2028. Inutili le campagne ufficiali che dal 2005 hanno cercato con un brusco voltafaccia di rilanciare le nascite dopo anni di politiche restrittive. Anche i 110 miliardi di euro investiti hanno mancato l’obiettivo.